L’infertilità femminileè un vero e proprio cruccio di moltissime coppie, si stima che in Italia una coppia su cinque non riesca ad avere figli, mentre in America circa 6,7 milioni di donne fra i 15 e i 44 anni fanno i conti con problemi che mettono in discussione la possibilità di rimanere incinte.
Che in epoca moderna si registrino meno nascite è un dato di fatto indiscutibile ma se per alcune coppie questa condizione rappresenta una scelta per molte altre no.
I più comuni fattori che ostacolano la possibilità di avere bambini sono almeno sette:
· La sindrome da ovaio policistico o policistosi ovarica – è causata da uno squilibrio ormonale, in particolare dalla maggiore presenza di testosterone nell’organismo. Questa situazione comporta la formazione di cisti all’interno delle ovaie. La patologia, tuttavia, può essere trattata con appositi farmaci che riducono la produzione di ormoni androgeni e contestualmente stimolano l’ormone FSH
· Fattori Ormonali– oltre alla sindrome dell’ovaio policistico altri scompensi ormonali possono comportare una sorta di insufficienza ovarica che presenta talvolta sintomi simili alla menopausa. Anche in questo caso si può agire con una terapia ormonale a base di estrogeni con integrazioni di calcio e vitamina D per scongiurare il rischio osteoporosi.
· Endometriosi – questo disturbo comporta la presenza di tessuti dell’utero anche in sedi diverse da quelle previste per cui si possono presentare degli ostacoli a livello delle tube. Questa situazione rende molto difficile un eventuale concepimento. Anche in questo caso sono previste diverse soluzioni e in ultima analisi la chirurgia.
· Infezioni Intime – anche le infezioni possono ostacolare il processo relativo al concepimento, queste possono agire a livello delle tube, ovaie ed utero; anche in questo caso si può intervenire con trattamenti farmacologici. Non bisogna trascurarle mai in quanto possono provocare poi danni agli organi riproduttivi.
· Età – dopo i 35 anni le possibilità per una donna di rimanere incinta iniziano a calare, anche in questo caso è necessario farsi aiutare con apposite terapie ormonali.-
· Peso corporeo – un peso corporeo non equilibrato può compromettere il concepimento. Sia donne eccessivamente magre che quelle eccessivamente grasse possono avere problemi di ovulazione, in questo caso una dieta corretta è la giusta soluzione.
· Cause di Infertilità sconosciute – Secondo l’American Society for Reproductive Medicine circa il 5 – 10% delle coppie non riescono ad avere bambini pur avendo degli ottimi parametri di fertilità.
Di questo e di tanto altro si è parlato del 34° Congresso della Società Europea di Riproduzione Umana e di Embriologia (ESHRE). A partire dai 35 anni la fertilità femminile inizia a subire dei cali e dopo i 40 anni anche le tecniche di fecondazione assistita iniziano ad avere meno probabilità di successo a causa della riserva ovarica che inizia a diventare più scarsa. L’invecchiamento ovarico è proprio una condanna o un processo che si riesce a contenere? Questo l’argomento principale del 34° Congresso della ESHRE, in particolare è stato presentato uno studio sul delicato argomento del ringiovanimento ovarico. La ricerca condotta con IVI, istituzione medica spagnola specializzata in riproduzione, sarà presto pubblicata su Fertility & Sterility, sembrerebbe che grazie all’inserimento di cellule staminali all’interno dell’arteria ovarica si siano ottenute varie gravidanze e addirittura siano nati 3 bambini. Lo studio è ancora in corso in particolare è stato avviato il terzo step che vede protagoniste aspiranti mamme più giovani ma con problemi di meno pausa / meno pausa precoce; questo capitolo della ricerca è un po’ meno invasivo, prevede, infatti, di reinfondere le staminali nell’area intorno all’ovaio. Lo scopo è l’attivazione dei follicoli dormienti che altrimenti resterebbero all’interno dell’ovaio senza mai entrare in gioco.
Altra tecnica affiancata a quelle già descritte per il ringiovanimento ovarico è la cosiddetta frammentazione ovarica che comporta un piccolo intervento in laparoscopia finalizzato al prelievo di una piccola parte di corteccia ovarica che viene reiniettata nelle ovaie una volta frammentata per riattivare gli ovociti e favorire la produzione di nuovi follicoli.
Altra interessante tecnica è quella detta Augument che si prativa direttamente sugli ovociti in caso di fecondazione in vitro. In questo caso l’ovocita viene ricaricato attraverso una iniezione di mitocondri estratti dalla corteccia dell’ovaio.
Oltre a queste pratiche ovviamente ci sono tanti altri mezzi preventivi come il congelamento dei propri ovociti. In questo caso, gli ovociti vengono prelevati con un piccolo intervento e poi crioconservati, questi serviranno per la fecondazione in vitro.
La medicina, insomma, sta mettendo in campo soluzioni confortanti per tutte quelle donne che non riescono ad avere bambini, circostanza molto importante se si considera che oggi l’età in cui generalmente si decide di diventare mamma si è alzata un bel po’.