Ferragosto tempo di vacanze. Anche chi non ha la possibilità, durante l’anno, di concedersi ferie, seppur brevi, non rinuncia allo stop rigeneratore di piena estate. Quella pausa che tanto si presta a bilanci, personali e professionali, e a decisioni importanti. Quest’anno, poi, in cui i nostri spostamenti sono stati limitati al minimo, si sente ancora di più l’esigenza di una parentesi di evasione.
Ferragosto: le origini
Dopo la trebbiatura del grano e la raccolta nei campi e nei frutteti, che si compiono dei mesi di giugno e luglio, agosto è il tempo del riposo. Il tempo in cui l’uomo si ferma a festeggiare il raccolto. E’ con questo spirito che i popoli antichi, che vivevano in simbiosi con la natura, salutavano l’arrivo del mese di agosto. Ai Vinalia rustica, i Memoralia e i Consualia, festeggiamenti che celebravano la fine dei lavori nei campi, l’imperatore Augusto, nel 18 a.C., volle aggiungere i Feriae Augusti, il riposo di Augusto. In questi giorni di festa si
organizzavano corse con i cavalli mentre gli altri animali da tiro, come buoi e asini, venivano fatti riposare e agghindati con ghirlande di fiori. Altro rito, che si consoliderà nel Medioevo, era quello degli auguri che i contadini porgevano ai loro padroni. L’avvento del Cristianesimo, che si è innestato nelle vecchie tradizioni dando loro un nuovo significato, ha spostato la ricorrenza del Ferragosto dal 1° agosto al 15, giorno in cui ricorda uno dei suoi dogmi fondamentali: l’assunzione in cielo della Vergine Maria.
I treni popolari fascisti
Durante il ventennio fascista, la vacanza di ferragosto assume un carattere popolare e il simbolo di questa operazione sono i treni di ferragosto. Il regime organizzava, attraverso le varie associazioni del Dopolavoro, gite in diverse località italiane tra mare, montagna e città d’arte. Per raggiungere la meta scelta si poteva usufruire di treni appositamente creati, di terza classe, con tariffe scontatissime. Nei giorni dal 13 al 15 agosto si poteva optare per la gita di un solo giorno, per tratte fino a 100 chilometri, o per quella di tre giorni, per tratte entro i 200 chilometri. Questi treni, in realtà, erano attivi tutta l’estate e diedero la possibilità di fare la vacanza anche a coloro che non potevano permetterselo. Le gite così organizzate non comprendevano il vitto e per l’occasione le famiglie approntavano pasti pratici e veloci. Nacque così anche l’usanza del pranzo al sacco.
Il Ferragosto ai tempi del Coronavirus
Inevitabile la riflessione su questo Ferragosto 2020 segnato dalla pandemia. Saranno vacanze all’insegna della prudenza, del rispetto di serrate regole igieniche, evitando assembramenti. Una spiaggia poco frequentata o un bosco silenzioso possono essere la cornice ideale per le nostre vacanze, in compagnia di protezione solare e, perché no, di un buon libro.