Gli anni che precedono e seguono la seconda guerra mondiale nel romanzo Ferragosto di Eugenio Lanna
Testimoni cruciali
Ferragosto di Eugenio Lanna è l’ultimo romanzo dell’autore edito MR Editori. Lanna ci accompagna in racconti del passato che narrano le vicende di uomini e donne che hanno vissuto eventi cruciali della nostra storia. Personaggi “visionari” che sognano un nuovo equilibro sociale, uomini che ne scoraggiano gli slanci emotivi per rinsaldare i consueti equilibri.
Il romanzo è ambientato in un modesto villaggio tra gli anni che precedono e quelli che seguono la seconda guerra mondiale, mettendo in luce il comportamento di diverse persone.
Ferragosto di Eugenio Lanna è un romanzo ricco di storie in cui ognuno può sicuramente ritrovare un pezzetto di sé e della propria vita. A dimostrare che non fa differenza se si è nati o vissuti in tempo di guerra; l’umanità è varia e la sua disomogeneità si riscontra in qualsiasi epoca, a prescindere da ceti e classi sociali di appartenenza.
Dopo “La piazzola della Chiesa” ed “Echi nel vento”, lo scrittore casertano torna a cimentarsi con racconti tratti da episodi del passato, che sono solo il punto di partenza da cui inizia il percorso creativo della propria fantasia.
Ringraziamo l’autore per l’intervista che ci ha concesso e che ci ha permesso di avere qualche informazione in più sul suo romanzo
“Ferragosto” di Eugenio Lanna
Il suo libro è ambientato negli anni che precedono e seguono la seconda guerra mondiale. C’è un motivo particolare per cui ha scelto questo periodo?
L’ambientazione risente in gran parte di quanto riferito da “chi c’era”, senza peraltro trascurare una attenta verifica di “quanto detto”, e sempre con il conforto di qualche utile incursione nella abbondantissima saggistica sul periodo di riferimento.
Una caratteristica che accomuna i suoi personaggi, specialmente quelli narrati dopo la guerra, è la sindrome da visionari. Ci puo’ raccontare di cosa si tratta?
Un uomo che, per qualità congenite, si senta spinto da nobili ideali, per realizzarsi, tende, quasi naturalmente, a qualcosa di eccezionale.
È, partendo anche da questa premessa, che qualche personaggio del libro ha ritenuto il dopoguerra il tempo adatto al compimento di un progetto di riorganizzazione universale dei rapporti umani. Un progetto che, poi, si è rivelato solo una visione impalpabile, sia per l’assenza di qualunque presupposto di base, sia per una valutazione personale al limite del vaneggiamento.
L’uomo, con i suoi sentimenti, i suoi comportamenti e le sue emozioni, è al centro delle sue storie. In “Ferragosto” c’è un personaggio al quale si sente particolarmente legato?
Nel rispondere a questa domanda, sarei tentato a rivendicare di aver trovato una perfetta consuetudine con quei personaggi che esercitano la loro azione, in maniera più o meno esplicita, per la realizzazione di meravigliosi sogni volti alla costruzione di un mondo perfetto; ma non sarei sincero. Maggiore è stata la soddisfazione, invece, e questo posso dire per l’esperienza vissuta, nel delineare il comportamento del mestatore, del furfante, che generalmente, si presta in modo mirabile a una riproposizione sempre variegata e sorprendente.
Molti scrittori con le proprie opere hanno l’obiettivo di lanciare un messaggio ai lettori oppure di stimolarli alla riflessione su determinati argomenti. E’ anche il suo caso? C’è qualcosa di particolare che vuole veicolare con Ferragosto?
Non ho messaggi da inviare e, se ne avessi uno, non credo di disporre del miglior veicolo per diffonderlo. Dalla lettura di un libro, ognuno trova quello che cerca, se ha fatto la scelta giusta e se ha avuto un po’ di fortuna.
“Ferragosto” è il suo terzo libro dopo “La piazzola della Chiesa” ed “Echi nel vento”. Rispetto ai due libri, ci può raccontare quali sono gli elementi di continuità e in cosa invece quest’ultimo romanzo differisce completamente dagli altri?
Rispondendo a quest’ultima domanda, riprendo, per completarlo, il tema dell’ambientazione. Vi è un filo che unisce questi tre libri: è il racconto di episodi di vita lontani nel tempo. Ho detto di testimonianze personali e di ricognizioni. Ma un buon numero di personaggi è frutto della conoscenza diretta di uomini e donne in cui ho ravvisato delle peculiarità che hanno acceso l’interesse e stimolato la fantasia. A differenza dei due testi pubblicati in precedenza, che contenevano dei racconti brevi, ‘Ferragosto’ riserva uno sguardo molto più attento al tema sociale.