Fermi di nuovo a piena potenza. I due strumenti a bordo del telescopio, il Large Area Telescope (LAT) e il Gamma Ray Burst Monitor (GBM,) hanno ripreso le loro osservazioni scientifiche dopo uno stop causato da un’anomalia che ha coinvolto, lo scorso 16 marzo, un meccanismo guida di uno dei pannelli solari, evento che ha innescato il safe mode che ha portato allo spegnimento degli strumenti a bordo.
Il telescopio – secondo quanto dichiarato dalla Nasa – ha poi ripreso la campagna di osservazioni. Nel dettaglio, GBM è stato acceso nuovamente lo scorso 28 marzo e ha rilevato più di due dozzine di lampi gamma, mentre LAT lo strumento principale a bordo del telescopio, è stato riattivato il 2 aprile e ha raggiunto la temperatura nominale in tempo per la ripresa delle operazioni scientifiche.
Attualmente Fermi sta osservando il cielo seguendo una strategia leggermente diversa da quelle usate in precedenza, ancora in fase di ottimizzazione, mentre il team di ingegneri è al lavoro per studiare le cause del comportamento anomalo del pannello solare. Lo strumento LAT ha provveduto all’individuazione di numerosi bagliori provenienti da galassie attive alimentate da buchi neri supermassicci e ha osservato due novae: gigantesche esplosioni nucleari causate dall’accumulo di idrogeno sulla superficie di una nana bianca, che rendono la stella particolarmente brillante.
Il telescopio Fermi, che si è aggiudicato per la quarta volta a gennaio di quest’anno il prestigioso riconoscimento Bruno Rossi Prize, è dedicato allo studio delle radiazioni più energetiche dell’Universo e vanta una forte partecipazione italiana, con ASI, INFN e INAF.