In Assenza di un Dialogo nazionale sostanziale che potrebbe portare ad un Consenso politico, il Burundi non riesce a trovare la via della democrazia stabile e di sviluppo con i quali non riesce a rispettare l’accordo di Arusha. Rispettare i diritti umani dei principi Democratici e rispettare lo Stato di diritto sono gli elementi fondamentali per la relazione della cooperazione tra l’UE e il Burundi che è disciplinato dall’accordo di Cotonou.
L’UE esorta il governo e i partiti d’opposizione per tornare a trovare un dialogo per il sistema di recupero politico e democratico inclusivo. L’UE supporta completamente gli sforzi fatti in questa direzione da parte della Comunità dell’Africa orientale, dell’Unione africana e delle Nazioni Unite.
L’Impatto umanitario, la crisi socio-economica e la sicurezza nel paese e nella regione preoccupano notevolmente l’Unione Europea. In questo contesto, accogliamo con favore l’invio dagli osservatori dell’Unione africana dei diritti umani e i militari esperti in disarmo per supervisionare i gruppi affiliati con i partiti politici. L’Unione europea si compiace dei paesi nell’ospitare dei rifugiati del Burundi e riafferma la solidarietà con il popolo e la casa burundese.
L’UE ricorda che la violenza non può essere utilizzata per la politica e invita nuovamente tutte le parti interessate e il leader politico del partito a condannare e scoraggiare esso. Ciò comprende in particolare azioni svolte sopra il gruppi d’armi. Come ad esempio gli attentati che hanno avuto luogo di recente nela provincia di Kayanza. L’Unione Europea ha preparato, in linea con le Conclusioni del Consiglio del giugno 2015, se necessario le misure restrittive mirate nei confronti di coloro di queste persone violenti.