La spesa sanitaria privata, per il 90% a carico del paziente, è stata pari a 37 miliardi e 318 milioni di euro. Ogni italiano ha speso, mediamente, in assistenza sanitaria 2.466 euro. La spesa SSN cresce ogni anno dello 0,7% mentre continua la diminuzione della spesa per il personale meno 6%. Nel complesso, la spesa per beni e servizi pari al 33,6% supera quella del personale che si ferma al 29,7%. Ferma la spesa sui macchinari in uso nelle strutture sanitarie pubbliche: su 100 aziende ospedaliere e ambulatoriali l’80% denuncia macchinari e attrezzature prossimi alla fine del ciclo di vita. A gravare sulla spesa pubblica in ambito sanitario è la spesa farmaceutica: infatti le Regioni hanno dei limiti entro i quali incentivare la prescrizione di determinati farmaci, a scapito di altri.
Spesa sanitaria: un affare tra privati
Da anni la Federcontribuenti denuncia come il SSN sia diventato un affare tra privati dove i controlli risultano lenti e a campione poiché mancano a monte normative sulla trasparenza. ”Una sanità privata nel senso negativo del termine. Ad oggi la grande evasione fiscale si nasconde proprio nelle strutture private dove i medici accolgono i pazienti senza rilasciare fattura se non richiesta con forza. E sui farmaci? Sugli strumenti medici? Sui beni e servizi acquistati dalle asl e dagli ospedali? Perchè noi riusciamo ad abbattere i costi di un esame del sangue e il SSN lo rincara sempre più?”
Spesa sanitaria: il personale
A livello nazionale la spesa per prestazioni comprate dai privati segna un aumento del 17%. Significa che un quinto della spesa sanitaria nazionale finisce in strutture private e tale spese sono difficilmente controllabili. Il 25% dei posti letto ospedalieri, il 59% degli ambulatori e il 78% delle strutture sociosanitarie residenziali del SSN sono di privati accreditati.
Quanto al personale impiegato nella sanità:
- Abbiamo solo 6 infermieri ogni 1000 abitanti mentre sale il numero degli OSS impiegati. Ricordiamo che gli ausiliari per Legge possono coadiuvare il lavoro di un infermiere ma non sostituirlo e invece in alcuni reparti abbiamo trovato in servizio degli OSS senza infermieri di turno. Le Asl spendono troppo in farmaci non convenzionati e in servizi dai privati.
- Le percentuali maggiori di spesa per gli stipendi si trovano nelle regioni più piccole come Val d’Aosta, con il 44,4%. Oltre la media ci sono anche il Friuli Venezia Giulia, la Basilicata, la Sardegna e l’Umbria. Nella provincia di Bolzano, gli stipendi pesano addirittura per il 48,9% sul totale della spesa con una crescita del 9,4% . La spesa sanitaria del Veneto per gli stipendi è calata più della media: è passata dal 35,7% al 30,3%.
Spesa sanitaria: i farmaci
”La spesa del SSN è fuori controllo tant’è che abbiamo un aumento della spesa a carico dei pazienti, mentre le Asl spendono più in beni e servizi dai privati e subiamo un drastico calo di personale negli ospedali e strutture pubbliche in generale e un aumento nella spesa farmaceutica utilizzata nelle stesse strutture. È chiaro immaginare un aumento del fenomeno corruttivo e lucroso in questa sacca oscura dal difficile controllo. Ad oggi la maggiore spesa a carico del SSN risulta essere quella farmaceutica: perchè non sfruttiamo di più i farmaci biosimilari? Il loro utilizzo consente l’accesso ai farmaci per tutti i pazienti anche per quelli in difficoltà economica e riduce drasticamente la spesa sanitaria nazionale”.
Il biosimilare è un farmaco brevettato ed autorizzato alla vendita, il brevetto ha una validità di circa 20 anni per permettere, all’azienda madre, di rientrare dai costi sostenuti per la ricerca.
Dopo 20 anni tutte le conoscenze relative al farmaco diventano di pubblico dominio permettendo ad altri produttori di produrre a costi inferiori farmaci biosimilari offrendo un potenziale vantaggio economico e contribuendo alla sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari, contribuisce a favorire l’accesso dei pazienti alle nuove opzioni terapeutiche derivate dal progresso scientifico. Tutto questo noi non lo sfruttiamo, perché?
”Il SSN deve reggersi su un comportamento assolutamente etico se non si vogliono commettere crimini. Per questo abbiamo creato il Fondo Salute e la Carta Salute con l’ausilio di Harmonie Mutuelle e la fondazione Cesare Pozzo. Abbiamo dimostrato concretamente che è possibile garantire le cure e le prestazioni mediche senza costringere i malati a lunghe attese o a viaggi della speranza o a costi proibitivi. Un welfare che abbiamo presentato anche al governo, rimastone tra l’altro stupefatto in positivo – ma poi? Il tempo passa, il servizio sanitario nazionale peggiora e i malati attendono”.