Continuano i cambiamenti per la fatturazione elettronica, obbligatoria e all’ordine del giorno ormai da gennaio. L’aggiornamento delle specifiche tecniche avvenuto il 30 luglio 2019 a opera dell’Agenzia delle Entrate, ha infatti introdotto nuovi codici errore nel sistema 1.5, tra i quali quello relativo all’incoerenza tra la partita IVA e il codice fiscale riportati in fattura o ancora all’inserimento da parte del contribuente di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) non corretto.
Va detto che anche questo ulteriore grattacapo può essere risolto in poche mosse, grazie ad alcuni software di fattura elettronica come Fatture in cloud, tramite i quali il processo di gestione della fatturazione elettronica risulta di gran lunga semplificato e il margine di scarto si riduce al minimo.
Tra gli errori più frequenti compiuti dai contribuenti spiccano soprattutto quelli relativi all’indicazione di un codice fiscale o di una partita IVA errati, denotati dai codici 00320 e 00324, inseriti insieme ad altri dalla stessa Agenzia delle Entrate (in seguito all’aggiornamento 1.5) nell’Allegato A del portale Fatture e Corrispettivi.
Al momento dell’invio della fattura elettronica, è infatti necessario verificare la correttezza e la coerenza di partita IVA e di codice fiscale sia del cedente sia del cessionario, per evitare conseguenti irregolarità. In caso di errore, l’Agenzia delle Entrate invierà una notifica di scarto al contribuente, con i dati da correggere prima di effettuare un nuovo e valido invio della fattura elettronica, da compiere entro 5 giorni dalla ricevuta di scarto.
Accedendo al canale Entratel, è possibile controllare i dati e gli eventuali errori compiuti, verificando l’esattezza della partita IVA e del codice fiscale o eventualmente provvedendo a risolvere gli errori commessi.
In caso di ricezione della notifica e di necessità di correzione dei dati, bisogna seguire la procedura indicata all’interno dello stesso canale Entratel, cioè: accedere con i propri dati personali, cliccare su Consultazione, entrare su Informazioni Anagrafiche e inserire il numero di partita IVA, verificando quindi le eventuali variazioni e le informazioni inserite in fattura.
Infine, tra le novità spicca il codice 00313 relativo al corretto utilizzo del codice destinatario, il codice di errore 00323, che sorge in caso di autofattura con partita IVA cessata da più di 5 anni, e il codice 00330, che si verifica in presenza di indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) non corretto.