La spesa farmaceutica è una delle componenti significative dei costi globali dell’assistenza sanitaria, determinando in maniera considerevole quelli che rappresentano, poi, gli andamenti della spesa del settore sanitario nel suo complesso. E un incremento sensibile è stato registrato nel consumo di farmaci destinati alle patologie oncologiche, come ha sottolineato il dottor Sergio Canzanella, segretario regionale campano della Favo, la Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia.
“Nel 2014 in Italia sono state consumate oltre 1.700 dosi di medicinali al giorno ogni mille abitanti – ha sottolineato il dottor Canzanella –. In media, ogni cittadino italiano, includendo anche i bambini, ha assunto ogni giorno poco più di 1,7 dosi di farmaco. Il 70 per cento dei consumi è stato erogato a carico del Servizio Sanitario Nazionale, mentre il restante 30 per cento è relativo a dosi di medicinali acquistati direttamente dal cittadino. I farmaci oncologici rappresentano, ormai, la prima categoria a maggiore impatto sulla spesa farmaceutica a carico del Ssn, con un incremento di quasi il 10 per cento rispetto al 2013, superando i farmaci cardiovascolari detentori da sempre di questa posizione.
E rispetto alle tipologie di farmaci, nel 2014 diminuisce del 3 per cento il consumo di antibiotici, mentre la spesa si riduce del 2,8 per cento. I maggiori consumi in Campania, Puglia, Calabria e Basilicata, mentre nella Provincia autonoma di Bolzano, in Liguria, in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto si registrano i consumi più bassi. Le categorie maggiormente impiegate sono state le penicilline, seguite da macrolidi e chinoloni. Persistono comunque ampie aree di inappropriatezza nell’uso degli antibiotici e dei farmaci per i disturbi ostruttivi delle vie respiratorie.
La spesa lorda pro capite maggiore – ha concluso il segretario regionale campano della Favo – è della Campania (224 euro pro capite), seguita dalla Puglia (218 euro pro capite) e dalla Calabria (213 euro pro capite). La Provincia autonoma di Bolzano registra la spesa pro capite più bassa (130 euro) e il minor consumo (765,2 DDD/1000 ab. Die)”.