Mauro Baricca e Filippo Berto sono gli autori di “Fare impresa senza libretto d’istruzioni”.
Un libro che racconta in maniera concreta e reale le difficoltà, ma anche la bellezza di fare impresa nel nostro paese.
Mauro Baricca ha un esperienza lunga 30 anni nel mondo dell’imprenditoria. Tutta la sua professionalità permane evidente in questo libro, dove assieme a Filippo Berto riesce a raccontare cosa c’è dietro la reale volontà di fare impresa. I valori concreti , le difficoltà i “perchè ” spingono molti imprenditori a mettere sogni, aspirazioni e fatiche nelle proprie aziende.
Mauro Baricca con questo testo riesce a dare la visione chiara che, “fare impresa è un impresa” e come tale merita tutto l’impegno, la dedizione e la passione possibile.
Oggi il web è pieno di “Guru” che danno regole per diventare imprenditori in poche semplici mosse. Come nasce invece l’idea di scrivere un libro che al contrario, racconta come “Fare impresa senza libretto d’istruzioni”?
“Nasce dal fatto che c’è veramente troppa superficialità in giro. Fare impresa, lo dice la parola stessa, è un’impresa, non è una cosa facile. Dal mio punto di vista, considerando che faccio impresa da oltre 30 anni, è un lavoro bellissimo ma molto duro e ognuno deve fare la sua personale esperienza. Non esistono ricette precostituite, certo, ci possono essere spunti, formazione, affiancamenti ma l’imprenditore è una persona che scrive la sua storia da solo. Il libro nasce per questo motivo: condividere le nostre esperienze per far sentire l’imprenditore meno solo e offrire qualche spunto, che ci auguriamo possa essere utile ai colleghi che fanno impresa, o a chi sta pensando di iniziare a fare impresa.”
Questo libro si sviluppa in 18 capitoli che analizzano 18 parole differenti, ritenute importanti per fare impresa, tra cui: “paura” “crescita” “collaboratori” “alleanze”. Qual è secondo te la parola cardine su cui deve far leva un’ imprenditore ?
“È la parola “perché”: chiunque, non solo chi fa impresa, deve comprendere il “perché” fa le cose. Con i giusti perché si trova sempre un come. Senza i giusti perché spesso, si rinuncia alle prime difficoltà e fare impresa senza avere ben chiaro il proprio perché. Rischia di diventare una sofferenza invece che una splendida avventura. Il perché è quello che ci permette di superare le difficoltà, riprenderci quando cadiamo e continuare a sorridere mentre continuiamo a costruire la nostra impresa.”
All’interno del capitolo “Perché” c’è una distinzione tra manager ed imprenditore, quali sono le similitudini e le differenze?
“Sono due ruoli completamente differenti. L’imprenditore è quello che attraverso la sua passione, la sua visione, i suoi sogni crea l’impresa rischiando di suo, mettendoci il denaro e assumendosi tutti i rischi del caso. Il manager è colui il quale, grazie alle sue competenze, realizza i sogni dell’imprenditore. Nelle piccole e medie imprese, che sono la maggior parte delle imprese italiane, le figure manageriali difficilmente sono presenti. Proprio per questo, noi piccoli imprenditori dobbiamo studiare, formarci e aggiornarci costantemente, per acquisire quelle competenze manageriali che ci permettano di esercitare il nostro ruolo di imprenditori e non solo di operativi. Non farlo rischia di metterci nella situazione di non fare gli imprenditori. Ma di lavorare solo dal punto di vista operativo ed essere soltanto i dipendenti di noi stessi.”
Più che un testo direi un manuale interattivo. Uno strumento di lavoro con una serie di esercizi a fine capitolo, per allenarsi a diventare degli imprenditori “sani”. Quali sono i valori di un’impresa che si può considerare “sana”?
“Non c’è una ricetta uguale per tutte le imprese. Io metterei, come fattori imprescindibili: attenzione al cambiamento, velocità di risposta, capacità di fare marketing e di vendere, coinvolgimento delle persone e corretta e oculata gestione finanziaria e di cassa. Come vedi non metto, appositamente, realizzare prodotti di qualità perché questo punto è scontato. Produrre qualità a prezzi competitivi non è un fattore distintivo, ma il minimo sindacale per poter competere sul mercato.”
Il libro è stato scritto con Filippo Berto CEO di BertO un’azienda rivoluzionaria nel settore dell’arredamento, come è nata la vostra collaborazione?
“La collaborazione con Filippo Berto è nata cinque anni fa. Mi conobbe attraverso i miei canali social e mi contattò per fare delle attività con la sua forza vendita. Ci siamo trovati ed è nata subito una bella intesa. Abbiamo studiato un progetto di più ampio respiro, che stiamo portando avanti con passione e determinazione. Probabilmente il nostro rapporto funziona perché, pur essendo due persone completamente diverse, con storie ed esperienze diverse ambedue abbiamo una sconfinata passione per quello che facciamo. Io imparo molto da lui e lui impara qualcosa da me. Filippo è una persona speciale, un imprenditore che ammiro e stimo molto, è venuto naturale sedersi e mettere su carta i nostri pensieri.”
I proventi di questo libro andranno all’Associazione “Un Nuovo Dono Onlus, quali sono i loro progetti?
“L’associazione ODV “Un nuovo dono”, guidata dal presidente Massimo Zanotti, si prende cura di ragazzi con disabilità gravi e gravissime. Ha realizzato, nell’ambito della legge sul “dopo di noi”, una casa nel “durante noi”, per garantire ai figli disabili un progetto individualizzato di vita autonoma. Oggi la #CasadiViadeiLiguri a Pavia è una splendida realtà ed un modello di housing sostenibile e replicabile. Io li seguo da un po’ di anni. Li ho aiutati mettendo a disposizione le mie competenze e il mio network nella raccolta fondi per i lavori della casa. Filippo Berto, così come tanti altri amici, hanno contribuito personalmente alla riuscita del progetto che ha costantemente bisogno di fondi. Ci è venuto naturale mettere a disposizione di questi splendidi ragazzi, tutti i proventi della vendita del nostro libro.”
Mauro Baricca tu sei un vero “allenatore di impresa”, grazie alla tua azienda di consulenza “Palestra d’impresa”. Sei presente in progetti imprenditoriali da almeno 30 anni, come aiuti le P.M.I. ad allenarsi ad aumentare le proprie competenze?
“Questa è una bella domanda: io mi sporco le mani insieme a loro. Non sono un teorico, i problemi e le ansie dei miei clienti li vivo anch’io tutti i giorni nella mia realtà. Certamente in aula con i miei clienti vediamo anche un po’ di teoria, relativamente agli ambiti di competenza mia e del mio staff, ma il vero segreto è mettere in pratica e lo facciamo insieme a loro. Io non credo alla validità dei progetti di consulenza, in cui si fa il lavoro al posto del cliente, perlomeno non nella tipologia di consulenza per la quale mi cercano i miei potenziali clienti. Per me una consulenza di valore è quella in cui, al termine del contratto, sono state trasferite competenze reali e operative. Proprio per questo io chiedo sempre un referente, generalmente l’imprenditore o i figli, a cui trasferire competenze pratica allenandoli a farle proprie.”
A quali progetti ti stai dedicando in questo momento e quali sono i tuoi progetti futuri?
“In questo momento mi sto dedicando, grazie a Mattia che nel mio staff si occupa di queste tematiche, a specializzare una piattaforma di e-learning. Per rendere fruibile in modo semplice e veloce la formazione che facciamo in aula a tutti i clienti interessati alle nostre tematiche. E’ un bel progetto che abbiamo testato con alcuni clienti e che penso possa essere interessante per molte imprese.
I progetti futuri sono quelli di continuare a studiare e supportare le persone che lavorano con me. Darmi una mano a continuare a lavorare, per cambiare la cultura imprenditoriale del nostro splendido Paese. So che sorriderai pensando che io sia un po’ folle, ma è il mio perché, da oltre 20 anni: noi imprenditori che viviamo e lavoriamo in questo splendido ma terribile paese, ci meritiamo di migliorare le nostre competenze manageriali per far funzionare meglio le nostre imprese. Stare meglio noi e far stare meglio chi lavora con noi, il mio progetto futuro è continuare a farlo.”