Un gruppo di ricercatori dell’Università di Zurigo, sulla base dei risultati di uno studio, sostiente che il lavoratore attivo in banca è una persona perbene come qualunque altro salariato, ma sul posto di lavoro è più incline a comportamenti disonesti, perché inserito in una cultura d’impresa che favorisce implicitamente azioni sleali.
L’associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) ha ovviamente reagito con “indignazione”, facendo notare che la ricerca si riferirebbe ad istituti internazionali.
Dalle manipolazioni dei tassi all’intervento fraudolento sul corso delle azioni, passando dalle bugie sui prodotti di investimento e dalla complicità in frode fiscale: in materia di etica il comparto finanziario non ha brillato negli ultimi anni. Diversi osservatori hanno attribuiscono gli scandali alla cultura d’impresa di stampo spiccatamente materialista che vige nel settore.T
re ricercatori, dell’Istituto di economia politica dell’Università di Zurigo, hanno provato a verificare se quello delle banche è un terreno fertile per la menzogna.
il loro studio è addirittura approdato sulla rivista scientifica “Nature”, nella quale l’esito è stato impietoso: sì. L’esperimento ha riguardato l’analisi comportamentale di 208 dipendenti di banca, divisi in due gruppi. Tutti dovevano tirare una moneta: per ogni “testa” i soggetti ricevevano 20 dollari. La tentazione di mentire era notevole, perché i lanci venivano effettuati in uno spazio separato, al riparo da sguardi indiscreti. Prima di giocare i membri dei due gruppi dovevano rispondere a un questionario. Le domande sottoposte al primo gruppo concernevano il tempo libero, mentre il secondo gruppo era interrogato sull’attività professionale.
I risultati fanno pensare che le norme sociali vigenti nell’industria bancaria facciano tollerare maggiormente comportamenti disonesti”, afferma Maréchal, professore di ricerca economica sperimentale all’ateneo di Zurigo. Questo può portare a danni alla reputazione degli istituti. Gli esperti auspicano quindi misure concrete per far fronte al problema.