È fissato per l’8 gennaio il ritorno al lancio per il Falcon 9 di SpaceX, dopo l’incidente avvenuto 4 mesi or sono.
Secondo SpaceX l’esplosione sarebbe stata causata da uno dei tre serbatoi di elio, sito all’interno del serbatoio di ossigeno liquido nel secondo stadio del razzo.
Per tale motivo i piani per il ritorno al volo del Falcon 9 richiedono modifiche nelle procedure di alimentazione del razzo, piuttosto che modifiche di progettazione al sistema dei serbatoi.
SpaceX non ha precisato quale effetto questi cambiamenti avrebbero sui preparativi di lancio o le prestazioni del veicolo. La versione attuale del Falcon 9 utilizza i cosiddetti propellenti “super-raffreddati”, in cui l’ossigeno liquido è raffreddato vicino al punto di congelamento per aumentare la sua densità e migliorare le prestazioni del veicolo. Questi propellenti vengono caricati nel Falcon 9 poco prima del lancio.
Tali modifiche procedurali sono destinati ad essere esclusivamente soluzioni a breve termine. Successivamente dovrebbe essere apportate delle modifiche al sistema dei serbatoi e alla loro procedura di caricamento, ma nel frattempo questi nuovi accorgimenti permetterebbero al Falcon 9 di tornare sulla rampa di lancio per il primo dei sette lanci per i satelliti Iridium, previsti non prima dell’8 gennaio dalla base di Vanderberg in California.
Nel caso, augurabile, che SpaceX tornasse con successo al volo con la missione Iridium, il successivo lancio dovrebbe essere il satellite per telecomunicazioni EchoStar-23 fissato per la fine di gennaio. Questo lancio sarà il primo dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center della NASA in Florida. Infatti il Pad 40, normalmente usato da SpaceX per lanciare i suoi razzi e le navette Dragon, è rimasto completamente distrutto dall’esplosione di 4 mesi fa.