L’epidemia di Covid-19, iniziata poco più di un anno fa, ha dato origine a una massa di fake news che in alcuni casi ha spinto le persone ad agire in maniera irresponsabile e a non rispettare le raccomandazioni relative a distanziamento sociale e uso della mascherina. Ora è la volta delle bufale sulle vaccinazioni. Dall’inizio del 2021, in concomitanza con l’inizio della campagna vaccinale si sono infatti moltiplicate comunicazioni più o meno ufficiali sulle presunte o reali affidabilità, sicurezza ed efficacia dei sieri disponibili.
E ad alimentare ulteriormente questo clima di diffidenza ci hanno pensato anche alcuni medici e virologi, esprimendo riserve sulla velocità con cui sono stati prodotti i vaccini contro il coronavirus e sui metodi utilizzati per realizzarli. In realtà ci troviamo di fronte a uno degli sforzi scientifici più imponenti e importanti della storia e che ha portato a un risultato insperato. Giusto quindi, farsi delle domande, senza però cedere alle sirene dei complottisti. Secondo una recente analisi del portale specializzato truffa.net una delle sette categorie di persone responsabili delle fake news.
Le principali fake news sui vaccini
Proviamo ad analizzare, e smentire, le principali notizie false sui vaccini emerse in questi ultimi mesi. La prima è che i vaccini metterebbero a rischio il nostro sistema immunitario e che sarebbe meglio prendersi la malattia. Niente di più sbagliato secondo le linee guida del Ministero della Salute: in realtà ammalarsi di patologie che sarebbero prevenibili con il vaccino mette alla prova il sistema immunitario molto di più di quanto accadrebbe sottoponendosi alla vaccinazione.
Secondo alcuni commentatori che popolano i social e i vari gruppi no vax, i vaccini sarebbero poco sicuri e non andrebbero fatti. In realtà la sicurezza dei vaccini è dimostrata dai numeri di dosi somministrate, dalla puntuale attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi, come dimostra il recente stop temporaneo alla somministrazione del siero Astrazeneca, e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’arrivo in commercio di ogni prodotto.
Ultima fake news, anch’essa smentita dalle fonti scientifiche, è che i nuovi vaccini contro il SARS-Cov-2 conterrebbero sostanze sconosciute o nocive per la salute come mercurio, alluminio e formaldeide. Da oltre trent’anni i derivati del mercurio sono stati vietati nella composizione dei sieri mentre le altre sostanze sono presenti in quantità così irrisoria da non poter causare nessun danno alla salute.
Le potenziali conseguenze delle fake news sulla campagna vaccinale
Facile ipotizzare quanto questa massa di false informazioni possa rallentare la velocità della campagna di vaccinazione e causare gravi conseguenze per la salute delle popolazioni mondiali. E di riflesso per le economie, messe a dura prova da un anno di pandemia.
Ma la conseguenza forse più pericolosa a lungo termine è quella di mettere in dubbio decenni di ricerca e progressi nel campo della scienza medica, portando sempre più persone a rifiutare cure e medicinali completamente testati e sicuri.
Fake news: come riconoscerle e non farsi ingannare
Il primo segnale di lotta alle fake news, e forse uno dei più importanti, è arrivato dagli stessi social network, uno dei potenziali veicolatori di notizie ingannevoli. Pochi giorni fa, Facebook ha annunciato che intende rafforzare le proprie azioni contro le informazioni distorte, rimuovendo dalle bacheche e da Instagram i post con affermazioni false sull’immunizzazione anti Covid. Un annuncio a suo modo storico, quello del capo del settore Salute di Facebook, Kang-Xing Jin, e che rappresenta un primo passo di responsabilità da parte di uno dei principali canali di informazione mondiale.
Ma la possibilità di smentire e verificare le fake news è alla portata di tutti. É ancora truffa.net a indicare un possibile metodo: il CRAAP Test (acronimo di Currency, Relevance, Authority, Accuracy, Purpose) elaborato da Sarah Blakeslee e dal suo gruppo di studio della California State University. Si tratta semplicemente di una serie di domande che ognuno di noi può porsi quando sorgono dei dubbi sulla veridicità di una notizia: le informazioni sono tempestive? Le fonti sono autorevoli e riconoscibili? Gli scopi della news sono chiari o nascondono altri obiettivi? I contenuti sono riscontrabili in rete?
Oggi tutti abbiamo a disposizione internet e sappiamo effettuare ricerche sul web. Possiamo davvero fare la nostra parte e fermare la diffusione di notizie potenzialmente dannose per la salute e l’economia.