Ebbene si!Il social network più cliccato di sempre conquista anche il pubblico più adulto, lo dimostra uno studio condotto negli Usa su un campione di 352 persone. Che sia per condividere degli interessi comuni con persone conosciute, per mantenere i rapporti con i propri familiari o più semplicemente per curiosità, il pubblico over 65 è su facebook più di quanto pensiamo con una netta differenza di utilizzo, però, rispetto a figli e nipoti.
I dati vengono fuori da una ricerca condotta su un campione di 352 persone di età compresa fra i 60 e gli 86 anni dalla Penn Sylvania State University pubblicata sulla rivista Computers in Human Behaviour.
Il progetto di studio si è estrinsecato attraverso un sondaggio on line messo a disposizione delle persone interessate dal quale si è potuto apprendere che il popolo canuto si collega al social network principalmente per quattro motivazioni, ossia: la necessità di mantenere rapporti sociali attraverso questo nuovo metodo di interazione, la volontà di costruire nuove reti di rapporti, seppure virtuali, la curiosità di voler “seguire” figli e nipoti anche sui social e, infine, per condividere immagini e commenti. Minore interesse, invece, sembrano suscitare i vari giochini proposti on line e la personalizzazione della propria bacheca.
Pare che lo squadrone degli over 65 consulti il social network almeno 2,5 volte al giorno per circa 35 minuti per volta dedicandosi per lo più a commenti e messaggi privati.
In America fra il 2013 e il 2015 la popolazione degli anziani avvicinatasi ai social è cresciuta di circa un decimo, il 27% inizialmente contro il 35% del 2015 stando all’analisi condotta da Facebook e Linkedin. Questo, grazie anche a campagne pubblicitarie apposite e immagini che rimandano al pubblico dei più grandi nell’uso del pc. La situazione italiana è un tantino diversa, circa il 14,3% si dichiara utilizzatore facebook e un buon 6,6% adopera addirittura Youtube, il divario con gli USA è nettamente evidente, anche se la crescita italiana non è da sottovalutarsi visto che nel 2006 solo un piccolo 1% si dedicava ai social. In Italia la crescita si è verificata a partire dal 2012 più o meno lo stesso periodo in cui nasce in Italia, “Special Age” un social network tutto dedicato ai signori della terza età, pensato sul modello americano di “Tapestry” in vigore negli USA e in Australia.
Questo innovato interesse verso i social network da parte degli over 65 deve essere visto in maniera positiva, poiché porta una serie di effetti benefici sia in termini economici che medici.
Le aziende, in primis, dovrebbero dedicare maggiore attenzione a questa fascia di età sui social in quanto si tratta di una categoria sicuramente più disponibile in termini economici rispetto ai più giovani adolescenti e studenti, agendo sicuramente su campagne pubblicitarie ad hoc. Per quanto riguarda i benefici di diversa natura non bisogna trascurare che secondo la letteratura scientifica in materia, l’utilizzo dei social rallenterebbe malattie psichiatriche e neurodegenerative, più frequenti nel corso della terza età. L’Associazione italiana di psicogeriatria sostiene che un milione e mezzo di anziani circa utilizza Facebook e, grazie a questo, avverta minori disturbi della memoria, ma non solo, una ricerca pubblicata sul Journal of Gerontology condotta su un campione di 22 mila over 65 americani ha evidenziato che per chi usa internet il rischio di depressione diminuisce del 30%