Su duecentocinquanta imprenditori europei intervistati dall’Osservatorio Nazionale sulla Formazione ExpoTraining nel 2015, il 28% ha dichiarato che non ritiene del tutto affidabili le certificazioni delle competenze rilasciate per corsi di formazione in Italia. Il 20,4% ha dei dubbi anche sui titoli di studio. Molti anche quelli che segnalano come lavoratori italiani meno giovani siano poco “aggiornati”, raramente coinvolti in azioni continuative di formazione.
“Un dato preoccupante, perché sempre più italiani scelgono di andare a lavorare all’estero (Nel 2014 gli espatri sono stati 101.297, con una crescita del 7,6% rispetto al 2013), e certamente avere delle certificazioni delle competenze adeguate e credibili è un fattore essenziale, sopratutto per profili altamente qualificati. – ha dichiarato Carlo Barberis, direttore dell’Osservatorio nazionale sulla Formazione ExpoTraining – Il fatto è che in Italia vi sono ottime aziende nel settore formazione ed ottimi formatori, spesso anche fortemente innovativi. Ma sul sistema della certificazione delle competenze secondo le logiche e le aspettative europee siamo ancora in forte ritardo, molti la vedono quasi come una noiosa incombenza burocratica.”
“Che poi in Italia la formazione continua vera, al di là di quella obbligatoria, sia cosa abbastanza rara, è un dato storico, solo leggermente migliorato negli ultimi anni. Si tratta, come ho già avuto modo di dire, di una vera e propria emergenza, che rischia di lasciarci ulteriormente indietro dallo scenario globale, con figure professionali che in pochi anni potrebbero diventare obsolete. E riducendo la credibilità dei nostri lavoratori e dei nostri giovani nei confronti delle aziende europee, che si aspettano lavoratori formati adeguatamente sia all’inizio della loro carriera, sia successivamente.”
“Per questo tutto il mondo delle agenzie formative italiane, compresa la scuola, e le aziende, devono fare un grande passo in avanti, e con urgenza. Anche di questo parleremo nel prossimo Expotraining ed in particolare nel nostro annuale Forum Internazionale del Lavoro, duranti il quale si confronteranno formatori, imprese, sindacati.” ha concluso Barberis.