Aumento record delle esportazioni Made in Italy negli Stati Uniti dove fanno segnare un incremento del 7,7% nel 2019 anche sotto la spinta del tasso di cambio euro/dollaro favorevole. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle dichiarazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump sugli effetti del calo dell’euro sul dollaro, sulla base dei dati Istat sul commercio estero nel primo semestre del 2019 che rispetto allo scorso anno evidenziano complessivamente a livello mondiale un amento del 2,7%.
Il Made in Italy negli Stati Uniti cresce dunque nel 2019 ad un tasso che è più che doppio rispetto a quello della media mondiale. Gli effetti più positivi si fanno registrare per l’alimentare nazionale che mette a segno un balzo 11,2% negli Usa dove pende ancora la minaccia dei dazi nell’ambito dello scontro sugli aiuti al settore aereonautico che coinvolge l’americana Boing e l’europea Airbus.
Non è quindi un caso che nella black list dei prodotti da colpire con un aumento delle tariffe all’importazioni fino al 100% del valore, in caso di mancato accordo sul contenzioso, a pagare il conto più salato per il Belpaese sia il Made in Italy agroalimentare con vini, formaggi, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, agrumi, olive, uva, marmellate, succhi di frutta, pesche e pere in scatola, acqua, superalcolici e caffè, ma anche la moda, i materiali da costruzione, i metalli, le moto e la cosmetica.
In gioco ci sono 4,5 miliardi di esportazioni Made in Italy con settori di punta dell’agroalimentare nazionale in Usa a partire dal vino che con un valore delle esportazioni di 1,5 miliardi di euro nel 2018 è il prodotto Made in Italy più colpito, l’olio di oliva le cui esportazioni nel 2018 sono state pari a 436 milioni, la pasta con 305 milioni, formaggi con 273 milioni, secondo lo studio della Coldiretti.
“Si tratta della prima sfida che dovrà affrontare la nuova Commissione Europea guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen che dovrà gestire i complessi rapporti con lo storico alleato”, ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’evidenziare l’importanza di un rinnovato protagonismo dell’Italia per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti per l’economia nazionale.