Tutto pronto per il debutto del Tgo di ExoMars. Il Trace Gas Orbiter ha finalmente raggiunto la sua orbita di posizionamento dopo un anno di aerobraking che ha permesso la riduzione della velocità sfruttando l’attrito dell’atmosfera marziana. Ora l’orbiter si trova a circa 400 chilometri sopra il pianeta rosso in attesa di dare il via alle operazioni scientifiche, fase clou della sua missione.
“Tra un paio di settimane daremo il via alle osservazioni scientifiche – commenta Håkan Svedhem dell’Esa – e saremo in grado di rilevare i gas anche se presenti in proporzioni minuscole. In questo modo avremo la possibilità di scoprire se Marte è un pianeta ancora attivo, dal punto di vista biologico o geologico”. L’obiettivo principale del Tgo è quello di creare un vero e proprio ‘inventario’ dei gas presenti, in particolare di quelli che costituiscono meno dell’1% del volume totale dell’atmosfera del pianeta. In particolare l’orbiter, cercherà di individuare la presenza di metano, il principale componente dei giacimenti di gas idrocarburi presenti in natura, rilevato anche durante attività vulcaniche e idrotermali.
Gli scienziati ritengono che il metano su Marte abbia una vita piuttosto breve – circa 400 anni – e se ExoMars riuscisse a rilevarlo, si tratterebbe quindi di gas rilasciato in tempi piuttosto recenti. Gli strumenti che permetteranno al Trace Gas Orbiter di completare la fase scientifica sono 4, di cui due – la camera ad alta risoluzione Cassis e lo spettrometro Nomad – sono a forte partecipazione italiana. L’estrema precisione della strumentazione a bordo permetterà rilevazioni molto accurate e sarà utile a determinare le diverse origini dei gas.