(Adnkronos) – La procura di Milano ha aperto un fascicolo sul caso dell’ex Ilva al centro di una battaglia tra soci che dovrà essere ‘risolta’ dal tribunale che si occupa delle crisi imprenditoriali e che dovrà decidere se accogliere la richiesta di insolvenza – premessa per l’amministrazione straordinaria – oppure concedere il concordato in bianco e “misure protettive” estese a tutte le società del gruppo (Acciaierie d’Italia spa, AdI Energia srl, AdI Servizi Marittimi srl e AdI Tubiforma srl).
Laddove prevalesse la prima ipotesi, ossia venisse dichiarata l’insolvenza, si potrebbe aprire un fronte penale, ossia il fascicolo esplorativo potrebbe diventare un’inchiesta con l’ipotesi di reato di bancarotta. Il fascicolo, al momento, è un modello 45, ossia senza ipotesi di reato né indagati, ed è nelle mani dell’aggiunto Laura Pedio e del pm Pasquale Addesso.
I contrasti tra soci non sono recenti, ma hanno determinato nell’ultimo periodo un’escalation che ha visto una richiesta di composizione negoziata della crisi, superata però dall’istanza di amministrazione straordinaria e dalla nomina di un commissario.
Procedura che ha portato in campo anche la procura di Milano con l’aggiunta Laura Pedio che oggi ha preso parte all’udienza sulla richiesta di concordato in bianco e si è associata alla richiesta di estendere l’amministrazione straordinaria e quindi le misure protettive all’intero gruppo, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il patrimonio del gruppo siderurgico.
La decisione della giudice Laura De Simone, presidente della sezione Crisi d’impresa, è attesa entro la settimana e se, come possibile, verrà dichiarata l’insolvenza di Acciaierie d’Italia spa, a quel punto scatterà un’inchiesta con l’ipotesi di reato di bancarotta con accertamenti e analisi sulla gestione negli ultimi anni del complesso industriale di Taranto.
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