Il diritto del lavoro in Italia è stato soggetto, negli anni, a numerosi cambiamenti in senso opposto, che si sono succeduti relativamente ai governi in carica.
Il governo Amato e il governo Ciampi nel 1992 e 1993 hanno cercato di attuare politiche volte al contenimento dell’inflazione attraverso una nuova politica dei redditi. Il meccanismo automatico di adeguamento dei redditi all’inflazione è stato abolito. Nel 1991 è approvata per la prima volta in Italia la legge sui licenziamenti collettivi. Ma un elemento rilevante è l’introduzione del pacchetto Treu nel 1997. Questo pacchetto si inseriva in un contesto di liberalizzazione del mercato del lavoro. Introduce per la prima volta l’apertura alle agenzie di lavoro interinale private oltre a quelle pubbliche.
La liberalizzazione del mercato del lavoro in Italia degli anni 2000
L’elemento saliente da prendere in considerazione nel contesto della liberalizzazione del mercato del lavoro è il manifesto programmatico del governo Berlusconi, che si ispira al Libro Bianco sul mercato del lavoro di Marco Biagi, quest’ultimo assassinato dalle brigate rosse il 19 marzo del 2002. E’ introdotta una nuova terminologia nel vocabolario politico, la “flexicurity”. Rappresenta un insieme di libertà e sicurezza. Marco Biagi scrive la legge che prenderà il suo nome, riscrivendo le norme lavoristiche. La direzione è quella dell’alleggerimento del carico normativo.