In occasione del Save the Children Day ad Expo, il rilancio della campagna Every One contro la mortalità infantile: in 5 anni raggiunti 39 milioni di bambini con programmi di nutrizione e 95 milioni di mamme e bambini con interventi di salute.
“Abbiamo lavorato per consentire a milioni di bambini nelle aree più difficili del mondo di sopravvivere, ma c’è ancora tanto da fare e noi non molliamo”, ha dichiarato oggi Claudio Tesauro, Presidente Save the Children Italia, durante il Save the Children Day ad Expo, interamente dedicato dall’Esposizione a Save the Children e alla sua presenza in Expo con il Villaggio esperienziale, uno spazio diventato di riferimento per migliaia di bambini, famiglie e visitatori interessati a comprendere il tema della malnutrizione e della sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo o in emergenza.
Ad aprire la giornata, lungo il Decumano allestito con palloncini rossi issati anche da alcuni dei 17 padiglioni “amici” dell’iniziativa (Eataly, USA, UE, Belgio, Uruguay, Lindt, Brasile, Azerbaijan, Austria, Angola, UK, Turchia, Spagna, Svizzera, Germania, Algida, Fratelli Beretta) e con i ritratti fotografici dei testimonial di Save the Children realizzati da Riccardo Ghilardi, una vivace parata di bambini, famiglie, volontari, artisti della Scuola di Arti Circensi e Teatrali e i PIC-Pronto Intervento Clown[1], con “arrivo” al Villaggio Save the Children, dove compiere tutti insieme il gesto dell’abbraccio per simboleggiare la volontà di non “mollare” milioni di bambini a rischio di sopravvivenza nel mondo.
Tra i partecipanti il Commissario Unico di Expo Giuseppe Sala, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, alcuni parlmentari. Presenti anche gli attori Anna Valle, Irene Ferri, testimonial dell’Organizzazione, i PlanetFunk che hanno deciso di devolvere alla campagna il ricavato del nuovo singolo “We-People”; alcuni importanti partner della campagna – ACF Fiorentina con il Direttore Sportivo Daniele Pradè, il Gruppo Elica con Deborah Care Brand Communication Manager; Massimiliano Montefusco Direttore Marketing e Comunicazione di RDS.
Un momento forte e l’occasione per riconfermare l’impegno dell’organizzazione nel contrasto alle morti infantili prevenibili e alla malnutrizione, rilanciando oggi, per il settimo anno, la campagna Every One, contro la mortalità e la malnutrizione infantile, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Anche grazie agli interventi portati avanti da Save the Children – la più importante organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti – il numero di morti infantili per cause prevenibili, come una diarrea o polmonite, si è dimezzato e 50 milioni di vite sono state salvate, dal 2000 ad oggi, nel mondo. Tuttavia si stima che entro il 2030 moriranno 69 milioni di bambini (un po’ più della popolazione dell’Italia) se non si agisce adeguatamente da subito. Ad oggi infatti 5,9 milioni i bambini sotto i 5 anni che continuano a morire ogni anno per cause banali e curabili: il 45% entro il primo mese dalla nascita e nella metà dei casi per il concorso della malnutrizione, documenta il nuovo rapporto di Save the Children “#IoNonMollo. Vecchie sfide e nuovi traguardi per combattere la mortalità infantile”.
Per i bambini più poveri della popolazione il rischio di mortalità è di quasi 2 volte superiore rispetto ai più ricchi e di 1,7 volte maggiore per i bambini che vivono in aree rurali rispetto a quelli che vivono nei centri urbani, sottolinea il rapporto.
“Con la campagna Every One abbiamo rafforzato i nostri interventi di salute e nutrizione, permettendo a milioni di bambini di 40 paesi tra i più colpiti, di sopravvivere. Li abbiamo come tenuti per mano, per non lasciarli andare, raggiungendo in 5 anni 39 milioni di bambini con programmi di nutrizione e 95 milioni di mamme e bambini con interventi di salute. Inoltre abbiamo formato quasi mezzo milione di operatori sanitari, per portare cure e assistenza anche nelle comunità più lontane e marginali”, spiega Claudio Tesauro.
Ma nonostante gli importanti progressi che si registrano in molti dei paesi dove il problema è più acuto, l’Obiettivo 4 di Sviluppo del Millennio, che fissava al 2015 la riduzione di 2/3 della mortalità infantile, non è stato raggiunto.
5 dollari in più a persona per salvare milioni di vite, in una generazione
L’ Africa subsahariana e l’Asia meridionale sono le zone del mondo con i maggiori tassi di mortalità infantile, rispettivamente 83 bambini su 1.000 nati vivi e 51 su 1.000 a fronte di 6 su 1.000 nei nostri paesi sviluppati. Nell’area subsahariana tra le situazioni più drammatiche il Niger (96 ogni 1.000 nati vivi) e la Costa d’Avorio (93) mentre in Asia Meridionale è l’India a registrare ancora un tasso molto alto, con 48 su 1.000 nati vivi, documenta il rapporto “#IoNonMollo”.
Morti dovute a cause prevenibili e facilmente curabili: polmonite (17%), complicazioni per nascite pretermine (16%), complicazioni da travaglio e parto (11%), diarrea (8%), sepsi (7%), malaria (5%), a cui nella metà circa dei casi si aggiunge la malnutrizione: 161 milioni di bambini sotto i 5 anni si stima siano colpiti da stunting, una forma di malnutrizione cronica,
Sono morti che avvengono in contesti molto poveri dove mamme e bambini vivono con meno di 2 dollari al giorno, non hanno accesso a servizi igienici adeguati, ad acqua potabile, a strutture e operatori sanitari. Spesso sono mamme-adolescenti, ancora più fragili fisicamente ed emotivamente. Condizioni che possono essere aggravate da conflitti, crisi o gravi emergenze.
È quindi necessario rafforzare gli investimenti indirizzati alla lotta alla povertà, alla promozione dei programmi di salute e di nutrizione, all’accesso a scuola e al lavoro soprattutto delle bambine e porre una maggiore attenzione ai meccanismi di protezione sociale. È provato che un investimento addizionale di circa 5 dollari all’anno per persona nei 75 paesi più poveri e dove si concentra il 95% delle morti infantili basterebbe per evitare, già nell’arco di una generazione, oltre 100 milioni di morti infantili e produrre benefici sociali ed economici 9 volte superiori rispetto ai costi sostenuti.
“Lavoreremo finché non vedremo azzerato questo numero di morti inaccettabili”, ha ribadito Valerio Neri Direttore Generale Save the Children Italia. “La nostra presenza ad Expo con il Villaggio Save the Children risponde alla precisa volontà di mobilitare persone e risorse per proseguire e rafforzare i nostri interventi di contrasto alla mortalità e malnutrizione infantile”, ha spiegato.
“Il nuovo traguardo che non possiamo mancare è al 2030, data entro la quale i leader del mondo si sono impegnati con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) sottoscritti nei giorni scorsi a New York, a sconfiggere povertà, disuguaglianze e a cancellare la mortalità infantile e la fame”, ha proseguito, rivolgendosi ai presenti, fra i quali Elena Gamba, che ha partecipato all’Assemblea delle Nazioni Unite con una delegazione di adolescenti a rappresentanza di Save the Children.
“È un traguardo possibile ma a una condizione”, ha concluso Claudio Tesauro, Presidente Save the Children Italia, “raggiungere i bambini più emarginati e poveri, perché è tra loro che la mortalità e malnutrizione infantile colpiscono con più intensità. Per questo Save the Children indirizzerà con ancora più determinazione i suoi interventi sui bambini e le comunità in maggiore svantaggio affinché nessuno resti indietro e non molleremo di un centimetro l’impegno – dispiegato in questi 6 anni attraverso la campagna Every One – in programmi di salute e nutrizione materno-infantile. Dall’Italia e dal Governo”, ha concluso, “ci aspettiamo un’attenzione prioritaria alla tutela dei diritti di tutti i bambini, nessuno escluso, attraverso il sostegno finanziario e politico alla nuova Strategia Globale per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti“.
L’sms per sostenere Every One
Dal 12 ottobre al 1° novembre è attivo il numero unico solidale 45505; è possibile donare 2 euro inviando un sms dai cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali o chiamando lo stesso numero da rete fissa Vodafone e TWT. La donazione sarà di 2 o 5 euro chiamando il 45505 da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali. I fondi raccolti in Italia saranno destinati alla realizzazione di progetti in Egitto, Etiopia, Malawi, Mozambico e Nepal.
I risultati raggiunti grazie ai supporter della campagna in Italia
Grazie alla campagna Every One, dal 2009 ad oggi Save the Children Italia ha raccolto 8,5 milioni di euro tramite numerazione solidale e 7,5 milioni grazie al sostegno di oltre 30 aziende e fondazioni d’impresa; 4 milioni di persone hanno sostenuto l’organizzazione e la campagna; 50 personalità del mondo dello spettacolo, dello sport, della musica e della cultura hanno prestato la loro voce e il loro volto ad Every One; oltre 1600 volontari di Save the Children si sono impegnati attivamente per promuovere la campagna su tutto il territorio.
Con i fondi raccolti finora Save the Children Italia sta operando in 8 Paesi (Egitto, Etiopia, India, Malawi, Mozambico, Nepal, Pakistan e Uganda ), promuovendo interventi salva-vita e contribuendo al rafforzamento dei servizi sanitari. Nel 2014 in Malawi, per esempio, oltre 484.000 bambini hanno ricevuto dosi di vitamina A e trattamenti vermifughi. In Egitto più di 34.000 madri, donne incinte e in allattamento, coppie appena sposate e bambini sotto i 2 anni hanno potuto contare su visite domiciliari di operatori sanitari. In Uganda più di 63.000 bambini sono stati curati per diarrea, polmonite e malaria. In Etiopia oltre 51.000 bambini e in Mozambico quasi 18.000 in aree spesso di difficile accesso e svantaggiate, hanno ricevuto cure e assistenza da operatori sanitari formati da Save the Children. In due distretti periferici di Nuova Delhi, in India, 100.000 bambini e adulti sono stati raggiunti dalle cliniche mobili di Save the Children, che forniscono cure e screening medici di base.
Un percorso multimediale sulle disparità di condizioni di bambini e mamme nel mondo
Disponibile da oggi per tutti online, anche un percorso interattivo multimediale basato sul nuovo rapporto, con foto, video e mappe, per esplorare le gravi disparità tra mamme e bambini che sono nati nel contesto di un paese occidentale o in un contesto di difficoltà in un paese in via di sviluppo.