Si svolge a Catania dal 27 al 31 gennaio il secondo meeting annuale del progetto europeo EUROVOLC (European Network of Observatories and Research Infrastructures for Volcanology) organizzato dall‘Osservatorio Etneo dell‘Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (OE-INGV) e a cui partecipano ricercatori delle Sezioni di Napoli, Palermo, Pisa, Bologna e Roma dell’Istituto.
Il progetto, coordinato dall‘IMO (Islandic Metereological Office) ha avuto inizio nel febbraio 2018 e avrà durata triennale. Oltre all‘INGV fanno parte del consorzio altri sedici partner tra Enti di ricerca, Università, Agenzie di Protezione Civile e Piccole-Medie Imprese, appartenenti a nove nazioni europee (Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svizzera).
Obiettivo di EUROVOLC, costituire una comunità vulcanologica europea attraverso l’integrazione, l‘armonizzazione e la collaborazione di tutte le realtà scientifiche che si occupano di vulcanologia nel continente. Lo strumento operativo è l’utilizzo di infrastrutture di ricerca nazionali e pan-europee e le infrastrutture associate ai supersite vulcanici europei (Etna, Vesuvio, Campi Flegrei e vulcani islandesi) nelle tre attività portanti del progetto: Networking, Ricerca Congiunta e Accesso Fisico e Virtuale a diverse infrastrutture e banche dati.
Nell’arco dei cinque giorni di incontro, la comunità di EUROVOLC discuterà il lavoro svolto nel 2019, dettaglierà le attività da svolgere nell’ultimo anno di progetto e concluderà i lavori con un’escursione sul fianco orientale dell’Etna per visitare le principali strutture vulcaniche e tettoniche, tra cui la faglia che ha generato il terremoto del 26 dicembre 2018 di Mw 4.9.
Nel corso del 2019, in particolare, EUROVOLC ha svolto numerose attività nell’area etnea e in Sicilia: tra queste, le visite ai laboratori geochimici della Sezione di Palermo dell‘INGV e la Summer School organizzata dall’Istituto dal 2 al 6 settembre a Linguaglossa, sul fianco nord-orientale dell’Etna, cui hanno partecipato 30 tra studenti e giovani ricercatori provenienti da tutto il mondo.
Particolarmente attesi dai partner che parteciperanno al meeting saranno poi i risultati relativi agli accessi fisici svolti nelle infrastrutture europee nel corso dell‘ultimo anno, tra cui gli esperimenti condotti sull’Etna, presso l’Osservatorio Vulcanologico di Pizzi Deneri dell’INGV, con una tecnica innovativa basata sull’uso delle fibre ottiche per il rilevamento dei segnali sismici.