(Adnkronos) – La vicenda di Bari con la rottura del campo del centrosinistra, le primarie fatte saltare da Giuseppe Conte e la reazione dura di Elly Schlein hanno impresso un rallentamento al lavoro sulla composizione delle liste per le Europee in cui erano impegnati in questi giorni i vertici Dem. A quanto si riferisce, al centro degli ultimi confronti l’ipotesi del ‘panino’ prospettata nell’ultima segreteria Pd. Ovvero civico capolista, a seguire un esponente Dem e, quindi, la stessa Schlein. Uno schema che ha provocato critiche trasversali sia dall’area riformista che dalla sinistra Dem, ma anche dagli eurodeputati uscenti e dalle donne, potenzialmente danneggiate da una griglia di questo tipo.
Tanto che la soluzione ‘panino’ potrebbe essere rivista e, riferisce chi sta lavorando la dossier, nelle ultime ore si sta affacciando l’ipotesi che Schlein si candidi ma non nella testa di lista, ma sotto in ordine alfabetico. Un’ipotesi, appunto. Ma il fatto che la segretaria sia decisa ad essere in campo viene dato per certo, anche perché ogni rilevazione segnala il valore aggiunto, in termini di consensi per il Pd, di una sua presenza in lista. Quanto ai nomi circolati (“un genere fantasy”, così Schlein ha definito il toto-nomi) resta in campo la candidatura di Marco Tarquinio, ex-direttore dell’Avvenire, ma non come capolista.
Quanto a Stefano Bonaccini circolano indiscrezioni – non confermate – su un ripensamento rispetto alla corsa alle Europee. Di certo un pezzo dei Dem spinge perché non lasci la guida della regione. Appelli a cui il presidente dell’Emilia Romagna non è insensibile ma resta il fatto che comunque tra un anno si tornerà al voto e, in assenza del terzo mandato, Bonaccini non potrà ricandidarsi. Riflessioni che dovranno comunque essere sciolte in tempi stretti. La prossima settimana sarà decisiva. La Direzione sulle liste è attesa a breve, attorno alla metà di aprile.
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