(Adnkronos) – Potrebbe arrivare a breve l’annuncio della discesa in campo del generale Roberto Vannacci. La moral suasion di Matteo Salvini e dei suoi, in vista delle elezioni europee 2024, sembra aver dato i suoi frutti e il militare potrebbe finire in lista sotto il logo azzurro e bianco della ‘Lega per Salvini premier’ in tutte e cinque le circoscrizioni italiane. A partire da quella del centro dove Vannacci è di casa: “Sono nato a La Spezia, in Liguria, ma non ci ho mai vissuto – ha detto l’autore de ‘Il mondo al contrario’ negli scorsi giorni – . L’adolescenza l’ho trascorsa all’estero, mentre in Italia ho vissuto soprattutto in Toscana, a Livorno. E poi ho lavorato e, quindi, anche vissuto a Roma”.
“Le persone vogliono sapere” se mi candiderò “ma mi piace essere il padrone del mio destino, e quindi è una decisione che riguarda la mia vita, la mia famiglia, il mio futuro e che prenderò da solo. Una volta che l’avrò presa la comunicherò a tutti gli altri”, ha detto ieri a margine di un evento a Milano.
“Si tratta di scegliere tra tanti partiti, le richieste sono tante – sottolinea – ma si tratta anche di scegliere se candidarmi o no. In questo momento devo scegliere se partecipare o no”. Sabato prossimo, il 9 marzo a Tirrenia, nel Pisano, ci sarà un evento da cerchiare in rosso, cui parteciperà lo stesso Vannacci, con una attesa conferenza stampa alle 15, presso l’Hotel ‘Continental’.
Così, a due passi dalla sua Livorno, potrebbe sciogliersi il nodo, con la conferma del matrimonio elettorale con la Lega dell’uomo che Salvini avrebbe scelto per risalire la china, dopo le ultime deludenti prove alle urne. Se Vannacci è la scommessa (vinta?) della Lega – anche nel derby con gli altri partiti, che, come ha detto lo stesso generale hanno provato ad arruolarlo – altri nomi sono sul tavolo di via Bellerio, a partire da chi cerca il bis.
Dopo il no incassato dai governatori (Zaia, Fedriga, Fontana e Tesei) e la rinuncia a candidare pezzi di Lega al governo, come il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, e da ultimo il passo indietro dell’attuale presidente del gruppo europeo Identità e Democrazia, Marco Zanni, Salvini punta sull’usato sicuro: a partire dalla fedelissima eurodeputata salviniana Susanna Ceccardi, ex sindaca di Cecina, pronta per il bis europeo, anche lei sicura nel collegio centrale.
Tra chi proverà a restare in Ue anche Isabella Tovaglieri, Matteo Adinolfi e Anna Bonfrisco, questi ultimi due nel collegio provenienti dal Lazio. Al nord su tutti, i nomi di due big delle preferenze, come l’eurodeputato Angelo Ciocca, già vicino al Comitato Bossi, e la milanese Silvia Sardone. Una candidatura che molti danno per fatta è poi quella dell’ex portiere della Nazionale di calcio, Giovanni Galli, attuale consigliere regionale in Toscana della Lega, già con Forza Italia e candidato sindaco di Firenze contro Renzi nel 2009.
Posto in lista possibile pure per la deputata Simonetta Matone e per il marchigiano Mirco Carloni. Al Sud, Salvini ritrova l’amico Massimo Casanova, patron del Papeete e imprenditore con interessi in Puglia, e il neo-acquisto Aldo Patriciello, mister preferenze dai tempi della sua militanza con Forza Italia. Nelle isole, infine, la discussione sulle liste vede al lavoro i salviniani con gli alleati centristi, con l’udc Lorenzo Cesa e l’ex presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo. Tra i nomi certi quello di Annalisa Tardino, deputata Ue in lista per la riconferma.
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