(Adnkronos) – I partiti di estrema destra volano alle elezioni europee 2024. Dalla Francia alla Germania e l’Italia, ma anche nella più piccola Austria, le maggiori economie europee hanno visto un’ascesa della destra, mentre Partiti di sinistra e Verdi avanzano, in controtendenza, nel Nord Europa. In Francia stravince il partito di estrema destra di Marine Le Pen. Il Rassemblement National ottiene il 31,47% dei voti. Più del doppio rispetto al secondo in lista, Renaissance del presidente Emmanuel Macron che, con la candidataValérie Hayer, si ferma intorno al 15%, mentre Raphaël Glucksmann (Partito socialista-Place publique), otterrebbe il 14. La France insoumise guidata da Manon Aubry avrebbe il 10,1% mentre François-Xavier Bellamy (Les Républicains) si aggiudicherebbe il 7,2 %.
Marion Maréchal (Reconquête), otterrebbe il 5,5%. Seguono Marie Toussaint (Europe Ecologie-Les Verts) con il 5,3%. L’alleanza di centrodestra Cdu/Csu ha vinto le elezioni europee in Germania seguita dall’estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) al secondo posto. Lo ha confermato l’autorità elettorale nazionale dopo lo spoglio di tutti i voti. Ha sofferto la coalizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz, ovvero i suoi socialdemocratici (Spd) e i principali partner di coalizione a livello nazionale, i Verdi. L’Spd di Scholz ha ottenuto il 13,9% dei voti (14 seggi), mentre i Verdi sono scesi all’11,9% (12 seggi), in netto calo rispetto al risultato del 2019 del 20,5%. Il partner ella coalizione Fdp, noto per la sua posizione favorevole alle imprese, ha ricevuto il 5,2% (cinque seggi).
Europee 2024: i cristiano-democratici
I cristiano-democratici (Cdu) e il loro partito gemello bavarese, l’Unione cristiano-sociale (Csu) che sono all’opposizione a livello nazionale, insieme hanno ottenuto il 30% dei voti, ovvero 29 seggi. Si tratta dello stesso numero di seggi dell’attuale Parlamento europeo uscente. L’euroscettico AfD ha ottenuto guadagni significativi, ricevendo il 15,9% dei voti, rispetto all’11% delle elezioni europee del 2019, e ottenendo 15 seggi. Il neonato partito populista Sahra Wagenknecht Alliance (Bsw) ha ottenuto il 6,2% per sei seggi, mentre il partito di estrema sinistra The Left è crollato ad appena il 2,7%, ovvero tre seggi. In Bulgaria è stata l’alleanza filo-occidentale di centrodestra Gerb-Sds a vincere alle elezioni europee.
Lo rivelano le proiezioni dell’istituto di ricerca Gallup International Balkan spiegando che l’alleanza guidata dall’ex primo ministro Boiko Borisov ha ottenuto il 24,5% dei voti e si prevede che occuperà cinque seggi nel Parlamento europeo. Il blocco liberale-conservatore Pp-Db, che fino a marzo ha governato in coalizione con Gerb-Sds, il Movimento per i Diritti e le Libertà (Dpd), tradizionalmente rappresentante della minoranza turca della Bulgaria, nonché il filo-russo ed euroscettico Vazrazhdane (Revival) dovrebbero occupare tre seggi ciascuno. La Bulgaria ha 17 seggi al Parlamento europeo. In Polonia la Coalizione Civica (Ko) del primo ministro polacco Donald Tusk ha vinto le elezioni europee com il 37,1 per cento dei voi.
Cos’è accaduto in Polonia
E’ quanto emerge dai risultati finali e ufficiali della commissione elettorale polacca. Il principale partito di opposizione, il nazionalista Diritto e Giustizia , ha ottenuto il 36,2% dei voti, mentre il partito di estrema destra Confederazione ha conquistato il 12,1% dei voti. I partner della coalizione di Ko al governo, il centrodestra Terza Via e la Sinistra, hanno ottenuto rispettivamente il 6,9% e il 6,3%. L’affluenza è stata del 40,7%. ”Tra questi Paesi grandi e ambiziosi, tra i leader della Ue, la Polonia ha dimostrato che qui trionfano la democrazia, l’onestà e l’Europa”, ha detto Tusk ai sostenitori.
”Sono così commosso. Abbiamo dimostrato che siamo una luce di speranza per l’Europa”, ha aggiunto. In Slovacchia il partito del primo ministro slovacco Robert Fico ha perso le elezioni europee contro il partito d’opposizione di ispirazione liberale “Slovacchia progressista” (Ps) guidata dall’ex vicepresidente del Parlamento europeo Michal Simecka. Lo rende noto la Commissione elettorale slovacca, mentre Fico ha ammesso sui social la sua sconfitta e ha espresso ”felicitazioni al partito che ha vinto le elezioni, Slovacchia progressista”. Il partito ha preso il 27,81%, mentre lo Smer del primo ministro Fico, che ha formato il suo quarto governo lo scorso ottobre, è arrivato secondo con il 24,76% delle preferenze nonostante i sondaggi lo indicassero come favorito.
I risultati in Lussemburgo
Il Partito di riforma democratica alternativa (Adr) di destra lussemburghese è entrato per la prima volta al Parlamento europeo dopo aver ottenuto quasi il 12% dei voti nelle elezioni di ieri. Il Lussemburgo, uno dei paesi più piccoli ma anche più ricchi della Ue, ha sei seggi nella legislatura con una popolazione di circa 660mila abitanti. Il Partito popolare cristiano-sociale (Csv) di centrodestra del primo ministro Luc Frieden ha ottenuto quasi il 30% dei voti e invierà, come prima, due deputati al Parlamento europeo. Il Partito socialista operaio lussemburghese di centrosinistra, il Partito liberale democratico (Dp) e i Verdi invieranno tutti un deputato, secondo i risultati ufficiali diffusi questa mattina. Il Dp in precedenza aveva due seggi. Fidesz, il partito del primo ministro ungherese Viktor Orban, si conferma primo partito alle elezioni europee 2024 nel Paese magiaro, ma non è un trionfo, anzi.
Il partito ottiene il 44% dei consensi e lo scrutinio al 76%, ma l’elettorato ha mandato un piccolo avvertimento al governo. Si tratta, infatti, del ‘peggiore’ risultato maturato dal partito di Orban nelle cinque elezioni per il Parlamento europeo che si sono svolte nel Paese magiaro. Nel 2004 Fidesz ottenne il 47,4%, nel 2009 il 56,4%, nel 2014 il 57,1% e nel 2019 il 52,6%. Con un tasso record del 60% è l’astensionismo il principale vincitore delle europee in Grecia. Un voto che ha visto arretrare di 14 punti rispetto alle legislative dell’anno scorso il partito di centro destra del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, Nuova Democrazia. La principale forza di opposizione di sinistra Syriza si è fermata al 14,7%, contro il 17% dell’anno scorso.
Il risultati in Grecia
Il Pasok si è piazzato al 12,9%. Il partito di destra nazionalista Soluzione Greca, che si è piazzato al quarto posto con il 9,3%. Il premier belga, Alexander De Croo, ammette la sconfitta del suo partito Liberali e Democratici Fiamminghi (Open Vld) alle elezioni europee e annuncia le dimissioni. Open Vld è al 5,9% nelle elezioni federali (8,1% in quelle regionali), in calo rispettivamente del 2,7% e del 5% rispetto alle elezioni precedenti. I separatisti fiamminghi si riconfermano prima forza del paese con il 17% delle preferenze mentre l’estrema destra di Vlaams Belang si ferma al 14%.
Anche nella parte meridionale francofona del Paese, la Vallonia, gli elettori si sono spostati a destra, con il Movimento riformista liberale francofono (Mr) che dovrebbe diventare il principale partito con circa il 32% dei voti francofoni, a seguire i centristi di Les Engagés, strappando il monopolio del Partito socialista che ha guidato la regione per decenni.
Il PP spagnolo
Il PP spagnolo, secondo gli exit poll di Sigma Dos per il canale tv spagnolo Rtve, sarebbe il partito più votato alle elezioni europee con il 32,4% dei voti e un range compreso tra 21 e 23 seggi, ma potrebbe trovarsi a pari merito con il Psoe, che otterrebbe il 30,2% e 20-22 eurodeputati sui 61 che la Spagna conta al Parlamento europeo. Vox otterrebbe il 10,4% dei voti (6-7 seggi) mentre Sumar si aggiudicherebbe il 6,3% (3-4 seggi). In Austria vince l’estrema destra: il Partito della libertà (Fpoe) è il primo partito con il 25,5% dei voti, secondo i risultati preliminari. Secondi i popolari dell’Oevp, con il 24,7%, seguiti dai socialdemocratici del Spoe al 23,3%. E’ la prima volta che il Fpoe arriva in testa in un’elezione nazionale.
I 20 seggi che spettano a Vienna nel Parlamento Europeo sarebbero così ripartiti: 6 a Id, 5 ciascuno a S&D e Ppe, due ciascuno a Verdi/Ale e Renew. Partiti di sinistra e Verdi avanzano nel Nord Europa, in controtendenza con l’ascesa della destra nelle maggiori economie europee dalla Francia alla Germania e l’Italia, ma anche nella più piccola Austria. In Svezia i socialdemocratici si sono piazzati al primo posto con il 25,1%, davanti ai moderati del primo ministro Ulf Kristersson (17,4%). I Verdi hanno fatto un passo avanti con il 13,7% dei voti, salendo di 2,1 punti al terzo posto. Il partito di estrema destra Sweden Democrats ha registrato il primo calo della sua storia (-2,1 punti al 13,2%), fermandosi al quarto posto. La Sinistra ha guadagnato 4,3 punti, arrivando all’11,1%.
I risultati in Finlandia
In Finlandia, il partito dell’Alleanza di Sinistra ha segnato un balzo ragguardevole con il 17,3% dei voti, quattro punti in più rispetto alle europee del 2019. “Non avrei mai potuto sognare cifre del genere”, ha dichiarato il leader del partito Li Andersson, assicurando al suo schieramento ben 15 seggi a Strasburgo contro l’unico seggio occupato in precedenza. La Coalizione nazionale di centro-destra del primo ministro Petteri Orpo ha ottenuto il 25% dei consensi, quasi quattro punti in più. L’estrema destra è scesa al 7,6%, con un calo di 6,2 punti, conquisterebbe un solo seggio. In Danimarca, in un panorama politico molto frammentato, il Partito popolare socialista ha incassato il 17,4% dei voti con un incremento di oltre quattro punti; social-democratici, alla guida della coalizione di governo, sono scesi al 15,6 %, – 5,9 punti.
Si assottiglia ma tiene la ‘maggioranza Ursula’.
Secondo la proiezione aggiornata alle 10.30 dei risultati fornita dall’Aula, la maggioranza formata da Ppe, S&D e Renew, conta 402 seggi nel Parlamento Europeo della legislatura 2024-29. Il Ppe conta 185 seggi (da 176 nella legislatura 2019-24), S&D 137 (da 139), Renew 80 (da 102). Verdi 52 (da 71), Ecr 73 (da 69), Id 58 (da 49), Sinistra 36 (da 37). Intanto l’attuale presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha annunciato che i capigruppo dei partiti politici della Ue si riuniranno già domani per la prima volta. Il nuovo Parlamento “inizierà a funzionare immediatamente. Già martedì. I leader dei gruppi politici si riuniranno per la prima riunione della conferenza dei presidenti del Parlamento”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)