Nell’ambito del progetto Casa dei Saperi, la Fondazione Adolfo Pini propone un incontro dal titolo Europa tra mito e utopia? Un viaggio nella poesia europea contemporanea con il poeta, saggista e traduttore Federico Italiano.
Diretto da Valeria Cantoni Mamiani e a cura di Sonia D’Alto, Elisa Gianni, Itamar Gov, Cristina Travanini e Alessia Zabatino, Casa dei Saperi è il progetto della Fondazione Adolfo Pini dedicato, per i prossimi due anni, alle Nuove Utopie con un alternarsi di talk, workshop, seminari, lecture e proiezioni.
In dialogo con Cristina Travanini, componente del team curatoriale, e con il pubblico, Federico Italiano discuterà del suo ultimo lavoro Grand Tour. Reisen durch die junge Lyrik Europas (Hanser 2019) [Grand Tour. Viaggio nella giovane poesia europea], l’antologia poetica a cura sua e di Jan Wagner. Nel corso della serata, Federico Italiano leggerà alcune poesie tratte dalla sua raccolta Un esilio perfetto (Feltrinelli 2015).
Grand Tour è un viaggio nella più recente poesia europea: sette itinerari attraverso quarantanove paesi, in cui si raccolgono oltre settecento poesie per un totale di quarantasette lingue rappresentate. Si delinea un continente letterario dove le diverse scene poetiche contemporanee entrano in dialogo tra loro, superando le frontiere nazionali.
“L’Europa è sempre entrambe le cose: mito e utopia”, si legge nell’introduzione all’antologia. Europa è la principessa rapita da Zeus tramutato in toro; una dimensione mitica che iscrive il nostro continente in una storia di violenza e sopraffazione. Ma l’Europa è anche utopia: un continente multilingue, inclusivo, luogo di incontro di lingue, culture, civiltà diverse, che fa dello scambio, della diversità e della traduzione un punto di forza. Non a caso, in Grand Tour trovano spazio anche lingue minoritarie, come il ladino, il romancio o il lappone, così come sono inclusi paesi come la Russia, la Turchia o Israele, che non fanno parte dell’Europa politica.
Alla Fondazione Adolfo Pini, Federico Italiano parla del complesso processo editoriale che ha consentito la realizzazione dell’antologia, di come è avvenuta la selezione delle poesie presenti, della rete di relazioni e collaborazioni con editor, traduttori, critici di tutta Europa che si è venuta a creare.
Infine, dal macro discorso sull’idea di Europa si approda alla dimensione minuta e personale di Federico Italiano, che ci presenta alcune liriche tratte dalla sua raccolta Un esilio perfetto. Di nuovo un viaggio oltre i confini nazionali, l’esplorazione di una lingua altra, che è quella tedesca, l’esperienza di “poeta esule” in un esilio scelto, volontario, forse perfetto.