Si giocherà a Baku, il prossimo 29 maggio, la 48esima finale di quella che una volta era chiamata Coppa UEFA e che da dieci anni è denominata Europa League. All’Olympic Stadium della capitale dell’Azerbaijan si troveranno di fronte il Chelsea di Maurizio Sarri e l’Arsenal di Unai Emery per quello che è il decimo derby in finale nella competizione, il secondo inglese (l’unico precedente risale al 1972 quando furono Wolverhampton Wanderers e Tottenham a giocarsi il trofeo). In assoluto, però, è la prima stracittadina in una finale di Europa League (in Champions si sono scontrate due volte Real e Atletico Madrid).
Chi vincerà la finale, che sarà diretta dall’italiano Rocchi, avrà diritto non solo a disputare la finale di Supercoppa UEFA, ma anche la prossima Champions League. L’obiettivo è stato raggiunto in campionato soltanto dai “blues”, mentre l’Arsenal ha l’ultima cartuccia a disposizione per tornare a disputare la massima competizione continentale. Andiamo a scoprire qualche curiosità su questo match, in modo da agevolare chi deciderà di scommettere tramite i siti di scommesse e casino online con bonus gratis alla registrazione.
Il cammino del Chelsea verso Baku
È la sesta finale europea del Chelsea, la seconda in Europa League dopo quella vinta nel 2013 contro il Benfica e con Benitez in panchina. I londinesi vantano nel loro palmares anche due Coppe delle Coppe (1971 e 1998 contro Real Madrid e Stoccarda) e una Champions League (2012 sul Bayern Monaco) dove hanno disputato anche la finale nel 2008, persa ai rigori contro il Manchester United. Per quanto riguarda i derby con squadre inglesi (l’ultimo col Manchester United nei quarti Champions 2010-11), il bilancio è di 6 vittorie, sette pareggi e quattro sconfitte.
Per Sarri si tratterà della prima finale europea nella sua carriera e ci è arrivato con un ottimo cammino: il Chelsea ha vinto in scioltezza il Gruppo L che comprendeva anche Bate Borisov, MOL Vidi e Paok (5 vittorie e un pareggio), prima di dominare anche nei sedicesimi e negli ottavi di finale contro Malmo e Dinamo Kiev (5-1 e 8-0 i totali tra andata e ritorno). Nei quarti è stato poi superato lo Slavia Praga (1-0 in Repubblica Ceca e 4-3 a Stamford Bridge) prima della soffertissima semifinale contro l’Eintracht Francoforte: dopo il doppio 1-1 sono stati decisivi i rigori per decidere la squadra che avrebbe disputato la finale di Baku.
Il cammino dell’Arsenal verso Baku
Anche per l’Arsenal si tratta della seconda finale in questa competizione, dopo quella persa ai rigori nel 2000 contro il Galatasaray. Sarà la sesta finale europea anche in questo caso, l’ultima fu la sconfitta in quella di Champions, nel 2006, contro il Barcellona. I gunners vantano una Coppa delle Coppe (vinta nel 1994 contro il Parma) dove hanno poi subito altre due sconfitte in finale, nel 1980 e 1995 contro Valencia e Saragozza. In più, in bacheca c’è la vittoria nella Coppa delle Fiere (antesignana della Coppa Uefa), arrivata nel 1970 contro l’Anderlecht. Il bilancio dell’Arsenal nei derby in Europa è pessimo: due pareggi e quattro sconfitte. Ricordiamo anche che il tecnico, Unai Emery, vanta già tre Europa League, vinte col Siviglia (2014, 2015 e 2016).
Non privo di avversità il cammino verso Baku: dopo aver dominato il Gruppo E, che comprendeva Sporting Lisbona, Vorskla Poltava e Qarabag, con cinque vittorie e un pari, i gunners hanno dovuto rimontare in casa le sconfitte subite all’andata dei sedicesimi e ottavi contro Bate Borisov e Rennes: dallo 0-1 al 3-0, dall’1-3 al 3-0, questi i finali. Paradossalmente più agevoli le vittorie nei quarti e in semifinale contro avversari più quotati come Napoli (2-0 e 1-0) e Valencia (3-1 e 4-2).