La conferenza finale del progetto europeo di ricerca security EUCISE2020 si è tenuta a Bruxelles. EUCISE2020 ha realizzato il sistema di riferimento per il programma europeo CISE (Common Information Sharing Environment), parte del Piano di Azione della Strategia europea di Sicurezza Marittima.
Al progetto partecipano circa 60 autorità marittime europee, di 15 Stati; la rete di scambio informazioni internazionali e intersettoriali è attualmente operativa fra 12 nodi nazionali ed europei. Nel corso dell’evento, si è effettuata la dimostrazione del funzionamento in tempo reale della rete di scambio informazioni, in collegamento con i siti nazionali partecipanti.
Il nodo italiano riceve e fornisce informazioni dalla Marina Militare Italiana, dal Ministero dell’Interno, dalla Guardia di Finanza, dalla Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura del MIPAAFT; ASI e CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) forniscono rispettivamente dati satellitari di sorveglianza marittima in tempo quasi reale provenienti dalla costellazione COSMO-SkyMed, e informazioni oceanografiche di tutti i mari europei. La piattaforma interoperabile di scambio informazioni è stata realizzata da un Consorzio di imprese europee guidato da Leonardo S.p.A., che ha vinto la gara europea lanciata dal progetto.
Il progetto, coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana, vede coinvolti 39 partner tra autorità marittime, università, centri di ricerca e istituti oceanografici di 15 differenti paesi europei (Italia, Germania, Francia, Spagna, Grecia, Portogallo, Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Irlanda, Bulgaria, Romania, Cipro, Regno Unito), in rappresentanza di comunità di utenti costituite da oltre 60 autorità marittime europee.
Come evidenziato da Bernhard Friess, Direttore di DG MARE, oggi per la prima volta grazie ad EUCISE2020, 39 organizzazioni europee associano le proprie forze su base volontaria per realizzare e dimostrare operativamente l’ambiente CISE, tramite un fattivo slancio di collaborazione rimuovendo le barriere tra i diversi attori che sorvegliano i mari, per consentire lo scambio d’informazioni tra le autorità pubbliche responsabili per la sorveglianza marittima in diversi settori come l’ambiente, la prevenzione dell’inquinamento, la pesca, i trasporti, le dogane, il controllo delle frontiere marittime, le forze dell’ordine e della difesa secondo rispettivi diritti di accesso.
Il technical officier del progetto, Paolo Salieri di DH HOME, ha sottolineato le complessità e difficoltà incontrate, nonostante le quali si è attivata una positiva discussione intersettoriale che ha condotto a un elevato fattore di innovazione.
La condivisione dei dati rappresenta inoltre in modo esemplare cosa significhi ‘cooperazione’ in Europa. La condivisione intelligente delle informazioni tra le autorità marittime rende la sorveglianza meno costosa e più efficace: il mare che circonda l’Europa risulta così più sicuro, controllato e protetto.
ASI coordina il progetto su mandato della Presidenza del Consiglio e delle Amministrazioni italiane interessate; il coordinamento europeo rappresenta un successo per il Paese, ottenuto con il considerevole e protratto impegno di tutte le componenti istituzionali coinvolte e del Ministero degli Esteri.