Ester Memeo podcaster e producer si occupa di aiutare aziende e liberi professionisti a creare podcast, dalla progettazione fino alla realizzazione .
Ester Memeo è anche parte attiva della community de LeRosa: “Sono la voce di LeRosa on Air, una rubrica quindicinale che va in onda il giovedì alle 13.00 sulla Fan Page di LeRosa. Lì racconto le novità e tutte le iniziative che riguardano il progetto LeRosa in modo da farci conoscere anche a chi non fa parte della community o a chi vuole semplicemente avere un aggiornamento su tutto ciò che svolgiamo.” Essendo una podcaster, era facile diventare la “voce” di questa community. E poi partecipo al programma di formazione gratuita che Giulia Bezzi ha organizzato per tutte le blogger che scrivono su Lerosa.it.”
Ci racconti la tua storia professionale, la tua esperienza di vita che ti ha portato a scegliere di fare un lavoro da libera professionista?
Per oltre vent’anni ho lavorato come dipendente in una multinazionale a stretto contatto con il management. Mi occupavo di analisi dei dati, report e piani strategici, niente di creativo ma data la mia natura analitica, per me molto affascinante. Sono una persona a cui piace trovare sempre nuovi stimoli e in quell’azienda ho spesso cambiato ruolo per accrescere le mie competenze.
Ad un certo punto però la soddisfazione è venuta a mancare. Mi sembrava che nulla avesse significato. Mi sono vista da lì a dieci anni e ho capito che non volevo finire la mia carriera a far girare i numeri senza uno scopo. Così ho fatto qualche incontro con un business counselor, con il quale ho esplorato il mio percorso di carriera, le mie attitudini e la possibile evoluzione professionale.
Quello che è emerso è che sentivo il forte desiderio di creare qualcosa di mio, di dare vita a qualcosa che mi rappresentasse e tirasse fuori la mia personalità. Nei numeri questo non era possibile.
Così mi sono iscritta a un Master in Digital Marketing e ho iniziato due stage come web copywriter. Il mondo del marketing mi ha affascinato molto e intravedevo la possibilità di mettere a frutto l’esperienza fin lì maturata con le nuove competenze. Al Master ho conosciuto Salvatore Russo grazie al quale ho scoperto LeRosa.
Durante quel periodo in cui la mia fase di trasformazione era in atto, ho risposto a un post su Instagram in cui si proponeva un corso di Podcasting. Ero già una grande ascoltatrice di podcast e mi affascinava quel tipo di comunicazione: imparavo cose nuove mentre andavo a lavoro o a scuola.
Ascoltatrice sì ma completamente ignara di cosa volesse dire fare un podcast. Così mi sono buttata e dopo il corso ho realizzato il mio primo podcast La Gabbia. È stata una grossa emozione per me. Avevo finalmente creato qualcosa che mi apparteneva e mi rappresentava in tutto. Ho dato libero sfogo alla mia creatività che fino a quel momento era schiacciata da un lavoro per me stressante e asettico.
Al termine del Master ho fatto delle riflessioni sul mio futuro lavorativo. Ammetto di aver passato mesi di assoluta indecisione. La mia più grande paura è sempre stata quella di rimpiangere un giorno di non essermi data un’occasione. E così, ho lavorato per costruirmi un piano B che potesse funzionare e non appena possibile ho mollato gli ormeggi e ho avviato la mia carriera da freelance.
Oggi sono Podcast Coach e Producer e mi rivolgo a liberi professionisti e aziende che vogliono creare un loro prodotto podcast. Quello che metto in campo sono la mia esperienza aziendale, fondamentale per strutturare un processo di lavoro, le conoscenze di marketing per costruire strategie di comunicazione audio e l’esperienza personale di aver cominciato da zero un podcast, così posso accompagnare le persone alle prime armi nel realizzare il loro podcast.
Perché è importante oggi per un’azienda o una libera professionista fare i podcast?
Lo ritengo un media potente per avvicinare le persone al nostro brand. Oggi la relazione e la fiducia sono tutto nel marketing, non basta avere un buon prodotto. Devi raccontarti, mostrare i tuoi valori, la tua personalità e instaurare un legame con le persone. La vendita arriva dopo. E noi tutti siamo più propensi a scegliere un brand che si avvicina alla nostra visione. Ma per far questo dobbiamo farci conoscere.
Il racconto orale è ciò che da sempre ci appartiene, fin da piccoli. Ci fidiamo di una voce molto più di un testo scritto, perché percepiamo le emozioni e ne cogliamo le sfumature. È difficile mentire con la voce. Questo fa sì che il messaggio si umanizzi, che diventi alla portata di tutti.
Poi ci sono vantaggi oggettivi da non sottovalutare. La durata media di ascolto, per esempio, è di 30 minuti, il che significa scavalcare di molto la soglia di attenzione a cui siamo abituati sui social o sui blog. Quante cose puoi dire all’ascoltatore in quel lasso di tempo? Tantissime. E poi con il podcast presidi dei canali a cui non potresti accedere diversamente: tutte le piattaforme di ascolto diventano un modo per raggiungere quelle persone che per stile di vita o abitudini stanno altrove.
Ci dai alcune linee guida per creare un Podcast efficace?
Io ho un approccio che ricalca molto la mia esperienza aziendale. Il podcast è un prodotto commerciale e come tale va prima di tutto progettato perché funzioni. Non si improvvisa. Si definisce la strategia e si valutano le risorse a disposizione, perché sia un progetto sostenibile ed efficace.
Essendo un canale di comunicazione, la cosa importante è che sia creato coerentemente con gli obiettivi strategici del brand e che ne rispecchi lo stile e la personalità. Entra a far parte del contesto comunicativo, per cui deve girare bene come un ingranaggio all’interno della macchina aziendale o dell’attività del freelance.
Ciò che non va mai dimenticato è che il podcast non è uno spot pubblicitario. Segue le dinamiche del content marketing in cui l’ascoltatore è il vero protagonista. Altrimenti non funziona.
Ester tu sei una podcast coach e producer, nello specifico di cosa si occupa la tua figura?
Come coach supporto liberi professionisti e imprenditori che vogliono iniziare un loro personale podcast ma non hanno gli strumenti, la formazione o le competenze per farlo. In questo caso li affianco in tutto il processo, dalla progettazione, alla produzione fino alla distribuzione orientandoli verso le scelte strategiche ed uno sviluppo sostenibile adatti a loro.
Come producer mi occupo di tutta la realizzazione per conto di aziende che mi commissionano il progetto podcast. gestisco la regia di tutto, ne studio il concept, la strategia, scelgo le voci e tutti i professionisti coinvolti nella produzione. In questo mi torna molto utile l’aver coordinato in passato diversi progetti aziendali.
Quali sono le reticenze che incontri ancora oggi, nel sostenere un cliente che decide di rivolgersi a te per creare dei podcast?
Chi si rivolge a me di solito nutre già un certo interesse per i podcast. Ne è incuriosito o affascinato ma non ne conosce le dinamiche. Questo potrebbe essere da una parte positivo per l’entusiasmo con il quale si approccia, dall’altra un deterrente perché si può fare l’errore di paragonare il podcast a un qualunque altro canale di comunicazione. In realtà è un prodotto a sé stante e ne vanno comprese le logiche. Il commitment è fondamentale.
La reticenza arriva quando ci si rende conto che fare un podcast significa spesso mettersi in discussione, avere pazienza, costanza e capacità di esporsi al pubblico in un modo autentico. Questo vale sia per un’azienda che per un libero professionista. Non è un social. Il terreno di gioco è diverso, la comunicazione è diversa. L’ascoltatore ha un ruolo fondamentale e bisogna mirare più alla relazione che ai numeri, tra l’altro non paragonabili alla reach di altri canali.
Ester parlaci dei tuoi progetti passati e presenti che segnano il tuo percorso professionale?
Il mio battesimo nel mondo del podcasting è stata la pubblicazione del mio primo podcast La Gabbia nel quale ho condiviso proprio un passaggio importante della mia vita, che ha dato il via a tutto un processo di nuovi inizi. Da lì non mi sono più fermata, perché ho capito che era il mezzo di comunicazione che prediligevo e che mi permetteva di esprimere la mia creatività e personalità.
Quindi mi sono specializzata per creare un percorso professionale che consisteva nell’aiutare altri a fare altrettanto. Ho iniziato a creare podcast per altri professionisti e professioniste e poi ho varcato la soglia dei branded podcast, con il primo progetto importante realizzato per Bennet a cui ho lavorato insieme a un team di professionisti. In futuro ci sono in cantiere altri progetti, tra cui uno personale ma è ancora prematuro fare spoiler. Seguitemi così seguirete gli sviluppi.