L’esistenzialismo è una corrente filosofica che ha avuto un profondo impatto sulla letteratura del XX secolo. Questa corrente, nata in Europa tra gli anni ’30 e ’40, sostiene che l’esistenza umana sia caratterizzata da un senso di angoscia e solitudine, a causa della mancanza di un significato oggettivo e universale nella vita.
Cos’è l’esistenzialismo nella letteratura?
La letteratura esistenzialista riflette queste tematiche attraverso l’analisi della condizione umana e della solitudine dell’individuo. Gli scrittori esistenzialisti hanno cercato di esplorare i problemi fondamentali della vita umana, tra cui la morte, la libertà, la responsabilità, la solitudine e l’angoscia.
Uno dei primi scrittori esistenzialisti fu lo scrittore francese Albert Camus, autore del celebre romanzo “Lo straniero”. Il protagonista, Meursault, è un uomo che vive la vita senza dare molto peso alle sue azioni, finché non uccide un uomo e si trova ad affrontare il senso della sua esistenza e della sua libertà.
Qual è un esempio di letteratura esistenzialista?
Anche il romanzo “La peste” di Camus esplora la condizione umana attraverso l’epidemia di peste che colpisce la città di Orano. I personaggi sono costretti a confrontarsi con la loro mortalità e con la mancanza di un significato oggettivo nella vita.
Un altro autore esistenzialista di spicco è Jean-Paul Sartre, che ha espresso le sue idee attraverso romanzi come “La nausea” e “La mosca”. “La nausea” segue il protagonista Antoine Roquentin, che vive un’esperienza di alienazione e solitudine nella vita quotidiana. In “La mosca“, Sartre esplora la libertà dell’individuo attraverso il personaggio di Garcin, che si ritrova intrappolato in una stanza con due donne e costretto a confrontarsi con la sua vita passata.
Non solo romanzi
La letteratura esistenzialista non si limita ai romanzi, ma si estende anche alla poesia, al teatro e alla filosofia. Ad esempio, il poeta italiano Eugenio Montale ha esplorato la solitudine e la ricerca del significato nella sua raccolta di poesie “Ossi di seppia“.
Il teatro esistenzialista è caratterizzato da un forte senso di alienazione e angoscia, come nel caso dell’opera teatrale “Aspettando Godot” di Samuel Beckett. La pièce segue due personaggi, Vladimir e Estragon, che aspettano invano l’arrivo di un uomo chiamato Godot. La pièce esplora la condizione umana attraverso la nozione di attesa e di insensatezza dell’esistenza umana.