Gli ambasciatori presso l’UE hanno convenuto che, dopo la Brexit, i cittadini del Regno Unito che entrano nello spazio Schengen per soggiorni di breve durata (massimo 90 giorni su un periodo di 180 giorni) dovrebbero beneficiare dell’esenzione dal visto. Gli ambasciatori hanno conferito alla presidenza del Consiglio il mandato per avviare i negoziati con il Parlamento europeo su questa proposta legislativa.
Secondo le norme dell’UE, l’esenzione dal visto è subordinata a una condizione di reciprocità. Il governo del Regno Unito ha dichiarato che non intende imporre l’obbligo di visto ai cittadini dell’UE che si recano in Gran Bretagna per brevi soggiorni. Se, in futuro, il Regno Unito dovesse introdurre l’obbligo di visto per i cittadini di anche un solo Stato membro, scatterebbe il meccanismo di reciprocità esistente e sia le tre istituzioni che gli Stati membri si attiverebbero quanto prima per applicarlo.
Esenzione dal visto dopo la Brexit: il contesto
La politica in materia di visti nei confronti dei cittadini di paesi terzi che si recano nello spazio Schengen per soggiorni di breve durata è regolamentata dalla legislazione dell’UE. Le norme vigenti hanno stabilito due elenchi in cui figurano tutti i paesi terzi: quelli i cui cittadini devono essere in possesso del visto e quelli i cui cittadini sono esenti. Dopo la Brexit, anche il Regno Unito in quanto paese terzo dovrà figurare in uno di questi elenchi.