Il progetto della Regione Campania coinvolge 426 ex detenuti e, puntuali, arrivano gli strali del Governo. Il solito e ritrito minuetto si ripete, ecco il montare dell’aspra battaglia dialettica che si guarda bene dal toccare il cuore dei problemi. Più che ribattere a Gasparri noi vogliamo porre alcuni quesiti: chi gestisce “le Ronde” ? Teleservizi. Qual’è la quantità di ‘denaro pubblico’ investita e perchè finisce – guarda caso- proprio lì ?
Questo è tempo di afa, caldo e … polemiche roventi! Sono arrivaìte leronde a Napoli; quelle per i turisti, fatte da ex detenuti. Tutti con una casacca gialla, un cappellino e un tesserino di riconoscimento e sono ovunque in città . Ex detenuti, liberi grazie all´indulto o agli arresti domiciliari, con permesso del giudice, impegnati sul territorio come “Operatori per la sicurezza turistica urbana”. A portare in strada gli ex carcerati è il progetto della Regione che si chiama “Escodentro” e coinvolge 426 ex detenuti, ben sei istituti di formazione e una miriade di aziende, cooperative, società , su sette progetti differenti. Uno dei primi a partire, in questi giorni, è proprio quello rivolto ai turisti. Precisa l´assessore alla Formazione della Regione, Corrado Gabriele «Sono proprio il contrario delle ronde padane. Sono ronde partenopee, noi puntiamo sui soggetti più deboli e diamo loro dignità di accogliere e rappresentare la città ».
E così, apriti cielo da Roma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri: «Chiederò al prefetto di Napoli di intervenire contro la regione Campania che sta attuando iniziative contro la legge e la sicurezza dei cittadini. Mentre la sinistra fa inutili polemiche sui volontari per la sicurezza che, senza armi e senza compensi, potranno contribuire alla vigilanza nelle città , la giunta Bassolino affida il compito di proteggere i turisti a cooperative di ex detenuti. La cosa farneticante è che il loro assessore alla Formazione aggiunge che nessuno meglio degli ex detenuti conosce i pericoli della citta». « In Campania, mentre il governo Berlusconi cerca di darne un’immagine migliore -spiega ancora Gasparri- si finisce di offrire una sorta di pacchetto tutto incluso al turista compreso il borseggio o la rapina da parte del pregiudicato sponsorizzato dalla regione. E’ una scelta farneticante, criminogena e devastante per la Campania. Questa decisione della giunta Bassolino deve essere stroncata e chiedo formalmente, pubblicamente, al prefetto Pansa di intervenire».
«Presenterò un esposto alla procura della Repubblica di Napoli -annuncia Gasparri- così finalmente invece di occuparsi di firme si occuperà di chi espone a gravi rischi i turisti che si recano nella città partenopea. Si tratta di un’iniziativa sconcertante, scandalosa, da sanzionare in termini di codice penale».
L´assessore aggiunge. «È vero sono ex detenuti a cui affidiamo i turisti, ma hanno seguito un corso c´è sempre un tutor che li segue». Gli operatori per la sicurezza con le casacche gialle, coordinati da “Teleservizi It”, sono nei punti strategici della città : Molo Beverello, Avvocata, porto, Mercato Pendino, San Lorenzo Vicaria. Sono una settantina e danno informazioni turistiche. Aiutano i gruppi ad attraversare la strada. Scortano le comitive che vogliono avventurarsi nei vicoli. L´esperienza sul campo arriva dopo 60 ore di teoria e durerà sei mesi. Ogni operatore riceve una borsa di accompagnamento di 500 euro al mese, mentre gli istituti di formazione hanno un contributo di 1000. «È un progetto da oltre un milione di euro rivolto a soggetti svantaggiati – chiarisce Gabriele – che portiamo avanti insieme a una miriade di altri progetti per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. La settimana scorsa sono, per esempio, partiti i corsi di formazione per hostess e steward per le navi da crociera». Cosa fanno gli ex detenuti del progetto “Escodentro”? «Sono vere e proprie scorte per i turisti».
Naturalmente niente da ridire circa progetti di recupero per “soggetti svantaggiati”, come dice l’assessore; ma chiedersi il perchè i soggetti coinvolti in certe operazioni (ricordate il Progetto Isola) sono sempre gli stessi, sì. Perchè tanta parte degli stanziamenti previsti per la formazione vadano tutti in direzione di alcuni soggetti, sì. Perchè tutto ciò suia fatto con il consenso pronube dell’opposizione consiliare (salvo le inutili piazzate governative romane fatte ad uso è consumo dei media),sì. Noi, e tutti i cittadini non assonnati, vogliamo solo queste risposte dal governatore e dalla sua giunta.
Poi è giusto quello che dice l’assessore: «Questi ragazzi hanno tanta voglia di fare. I primi giorni c´è stato qualche problema per affiatare il gruppo e renderli meno irruenti con i turisti, ma se hanno un passato difficile, hanno anche tanta voglia di lavorare». «Noi siamo i primi, ma speriamo che altri ex detenuti possano entrare a far parte del progetto – dice Pietro Ioia, portavoce dei Don, Detenuti organizzati di Napoli – La Regione deve strapparli alla strada, deve fare prima della camorra». Si, ma il problema è come lo si fa!