L’unico settore merceologico che ha subito una diminuzione dei prezzi è stato quello delle comunicazioni
Dal 2001 al marzo 2011, l’inflazione ha registrato aumenti record in Calabria (+ 29,2%), in Campania (+28,2%) e in Sicilia (+25,1%). L’euro ha aumentato i prezzi soprattutto al Sud. Se, dal 2001 al marzo 2011, la media italiana di incremento dei prezzi è stata del 22,9%, la Calabria è la regione che ha subito l’aumento più elevato: +29,2 %. Seguono la Campania, con il +28,2 %, la Sicilia, con il +25,1 % e la Puglia, con il +24,6 %. In coda alla classifica, invece, troviamo il Molise (+20,6%), il Veneto (+20,5%) e, all’ultimo posto, la Toscana (+20,2 %). A subire i rincari più forti, secondo i dati della Cgia di Mestre, innanzitutto le bevande alcoliche ed i tabacchi. A livello nazionale la crescita è stata del + 54,2%. Altrettanto significativo l’aumento registrato dai costi per la manutenzione della casa e le tariffe dell’acqua e dell’elettricità (+33,6%). Di rilievo anche i rincari registrati nei trasporti (+ 32,6%) e per i prodotti per la cura della persona, le assicurazioni e i servizi finanziari (+31,9%). L’unico settore merceologico che ha subito una diminuzione dei prezzi, sottolineano dalla CGIA di Mestre, è stato quello delle comunicazioni (-27,6%), vale a dire il costo dei servizi telefonici e di quelli postali. Infine, ricordano dalla CGIA di Mestre, con una spesa media mensile familiare pari a 100, le spese per l’abitazione (27,99), per i mobili e gli elettrodomestici (5,45), per i trasporti (13,76) e per gli altri beni e servizi (assicurazione vita e malattie, servizi finanziari, prodotti per la cura della persona, etc.) incidono del 58% sul totale. Gli alimentari, le bevande ed i tabacchi, invece, solo del 18,88%.