Farmacia Wurmkos presenta “Epochè”, un progetto di Andrea Contin a cura di Andrea Kvas per la rassegna WAM, a cura di Pasquale Campanella e Simona Bordone. Dopo aver collaborato in passato con il laboratorio Wurmkos, oggi Contin torna negli spazi della Farmacia con una scelta di lavori che delle modalità processuali tipiche di quel laboratorio è chiaramente debitrice. Le opere proposte sono accomunate dall’assemblaggio di materiali poveri e di facile reperibilità che creano un’unità dalla forte carica espressiva ed emotiva, dai toni tra il tragico e il meditativo e accomunate dal concetto di epochè.
Epochè, in filosofia, indica la sospensione del giudizio, considerata dagli Scettici antichi come necessaria per affrontare l’assoluta incertezza di ogni conoscenza rispetto alla realtà esterna, che deriva da giudizi soggettivi e quindi parziali e falsati. Sospendere il giudizio è il modo per attivare il caso e arrivare all’atarassia, quello stato di leggerezza e imperturbabilità che permette di affrontare l’ineluttabilità dell’esistenza umana.
In “Epochè” l’insieme delle tre opere esposte forma appunto un percorso di riflessioni simboliche sulla vita e la sua fine e su un possibile equilibrio, attraverso movimenti elettrici, suoni rimbombanti e sospensioni immobili.
Agonia (2018), dal greco lotta, rappresenta la lotta tra un serpente di legno snodabile e un trapano a batteria che, con il grilletto bloccato da un nastro adesivo, lo fa roteare e sbattere contro il piano d’appoggio come un rettile vivo e imprigionato, sospeso tra la cattura e la morte. Il piano su cui il serpente batte il capo rimbomba ad ogni colpo dell’animale.
Frozen rot (2017), marcio congelato, è la fotografia di una banana marcita e messa in un congelatore vuoto. Come il moribondo mesmerizzato del racconto di Edgard Allan Poe, l’oggetto biologico è sospeso in un limbo tra la vita ormai finita e la morte solo rimandata.
Zero (2014), al contrario, racconta la conquista dello stato di tranquillità e leggerezza grazie alla capacità di reggere il peso in equilibrio. Una pila di pietre di dimensioni decrescenti è appoggiata su una bilancia meccanica pesa persone, ma la somma totale del loro peso è pari al peso necessario perché la bilancia faccia un giro completo e torni a segnare la cifra di partenza, ossia zero.
Andrea Contin (Padova, 1971) diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e laureato in Psicologia all’Università di Padova, affianca alla ricerca artistica l’insegnamento accademico e la scrittura critica. Nel suo lavoro alterna e integra video, installazioni, performance, sculture, assemblaggi e disegno. Interessato alle relazioni tra arte e disagio psichico ha collaborato in passato con Wurmkos.
WAM è un programma espositivo di Farmacia Wurmkos a cura di Pasquale Campanella e Simona Bordone. WAM chiama gli artisti con cui nel corso degli anni Wurmkos ha intrecciato relazioni e propone di ricostruire incontri tra le persone, i loro lavori e lo spazio, offrendo così agli artisti – con e senza disagio psichico – che frequentano il laboratorio all’interno dello spazio espositivo, stimoli e occasioni di confronto.