(Adnkronos) – L’azienda produttrice dei farmaci a base di enzimi pancreatici , per i quali perdura una situazione di carenza – come sottolineato 16655 è al lavoro per risolvere il problema. Lo spiega l’americana Viatris che distribuisce in Italia i medicinali, prodotti dal gruppo Usa Abbott. “Viatris – si legge in uno statement della società sul nodo carenze – è il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e il distributore di Creon* (pancrelipasi) in Italia, mentre il produttore di Creon è Abbott. Abbiamo ricevuto indicazione dall’azienda produttrice del farmaco, Abbott, di alcune difficoltà nella fornitura di Creon. Le difficoltà di fornitura – si precisa – sono dovute all’alta richiesta a livello globale. Queste difficoltà non sono legate a problematiche di qualità, sicurezza o efficacia relative alla produzione di Creon.
In conformità con la normativa applicabile, abbiamo comunicato all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che le difficoltà nella fornitura si potrebbero protrarre fino al 31 dicembre 2025 – ricorda la nota – e abbiamo assunto l’impegno a comunicare ogni variazione in maniera tempestiva”. Evidenzia Viatris: “Siamo quotidianamente in contatto con l’azienda che si occupa della produzione per mitigare le difficoltà di fornitura e ridurre l’impatto sui pazienti. Abbott ci ha assicurato che sta adottando tutte le misure necessarie per mettere a disposizione Creon, così da minimizzare l’impatto sui pazienti”.
“Inoltre – aggiunge il distributore – in accordo con Aifa abbiamo inviato a oltre 60mila tra medici, associazioni pazienti e società scientifiche una ‘Nota informativa importante su Creon e Creonipe (pancrelipasi)’, disponibile anche sul sito di Aifa, in cui sono presenti informazioni sulle difficoltà di fornitura e le azioni di mitigazione proposte, al fine di supportare la gestione dei pazienti. All’interno della nota e sul sito di Viatris sono presenti anche i contatti dell’azienda a cui medici, farmacisti e pazienti possono rivolgersi per maggiori informazioni.
Non possiamo fornire – puntualizza l’azienda – alcuna raccomandazione specifica in merito al trattamento dei singoli pazienti. I pazienti sono invitati a contattare il proprio medico di riferimento per discutere le opzioni di trattamento sulla base delle loro esigenze specifiche e della loro storia clinica”.
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