Alberto Angela con Ulisse racconta la vita del sovrano inglese tra i più discussi della storia tra mogli e chiesa anglicana, Enrico VIII. Quanto questo sovrano cambiò il regno inglese?
Sei regine (e mogli) per Enrico VIII, Ulisse racconta il sovrano e un omaggio speciale
Un viaggio alla scoperta del re inglese tra i più controversi di sempre. Alberto Angela con l’ultima puntata andata in onda su Rai 1 di “Ulisse, il piacere della scoperta” ripercorre la vita di Enrico VIII attraverso i suoi matrimoni che furono ben sei. La puntata è stata realizzata con la consulenza storica del Prof. Alessandro Barbero ed è stata anche un omaggio a Gigi Proietti, ospite ricorrente del programma. La nuova stagione è la prima serie di Ulisse realizzata senza la partecipazione dell’attore, scomparso nel novembre del 2020. Per ricordarlo, molte sono le riprese all’interno del Globe Theatre di Roma. Il teatro elisabettiano inaugurato nel 2003, la cui realizzazione, su modello del Globe di Londra, è nata proprio da un’idea dello stesso Proietti. E ad apparire in un cameo nei panni di Caterina d’Aragona, prima regina consorte di Enrico VIII, sarà Carlotta Proietti, figlia di Gigi.
Le mogli di Enrico VII
Se pensiamo a questo re e alla sua storia sono due gli episodi più importanti: le sei mogli e lo scisma dalla chiesa cattolica con la nascita di quella anglicana. Concentrandoci sul primo, Enrico VII come ben sappiamo ebbe sei matrimoni per sei mogli di cui le prime cinque non ebbero sorte felice. Due di loro furono ripudiate, Caterina d’Aragona e Anna di Clèves, due furono decapitate, Anna Bolena e Caterina Howard, e una, Jane Seymour, morì poco dopo aver partorito l’unico erede maschio, legittimo, del re. L’unica sopravvissuta al matrimonio con Enrico VIII fu l’ultima regina consorte, Caterina Parr.
Il motivo dietro tutti questi matrimoni e mogli? Enrico VIII voleva un erede al trono maschio. Il problema fu che fino alla già citata Jane Seymour la prole del re d’Inghilterra fu solo femminile oltre ad una serie di gravidanze interrotte o morti premature. Perché avvenne tutto questo? Alberto Angela ha cercato di raccontare una possibile soluzione a questo interessante enigma. Una spiegazione scientifica alla difficoltà del re e delle sue consorti a concepire figli sani che riuscissero a sopravvivere la prima infanzia che arriva da una ricerca americana che collega il tutto ad una epidemia ovvero quella della “malattia del sudore inglese” che colpì il regno tra il 1485 e 1511.
Nonostante gli “sforzi” di Enrico VIII, però, furono vanificati dal destino o per meglio dire dalla dinastia reale inglese che incornò alla sua morte una regina e non un re. La corona inglese fu “presa” dalla figlia di Enrico VIII ovvero Elisabetta I nata dal matrimonio con quella Anna Bolena condannata da lui alla decapitazione. Una regina che ha davvero poco bisogno di presentazioni se pensiamo alla futura età della storia inglese meglio conosciuta come “età elisabettiana“.
Lo scisma dalla chiesa cattolica, nascita della chiesa anglicana
1536, anno che definire storico è poco non solo per il regno inglese ma per la storia intera. E’ il 1535 quando il parlamento inglese votò la «Legge contro l’autorità del papa» che sopprimeva ogni autorità legale del papa in terra inglese insomma si ufficializzava lo scisma dalla chiesa cattolica. Chi volle la scissione? Enrico VIII, come abbiamo detto prima, ripudiò la prima moglie Caterina d’Aragona e volendo sposare Anna Bolena, donna affascinante che rapì il cuore del re inglese chiese un secondo matrimonio che fu energicamente respitto dal papa Leone X. Il re, spinto anche da una Anna Bolena affascinata dalle idee di Martin Lutero e dallo sviluppo sempre più grande dell’era del protestantesimo, decise per la definitiva scissione dalla chiesa cattolica.
Il re d’Inghilterra, Enrico VIII
La storia di cosa successe dopo la sappiamo tutti. Il matrimonio con Anna Bolena finì nel modo peggiore possibile con la seconda moglie prima accusata di adulterio, poi imprigionata ed infine decapitata. La figura di Enrico VIII, però, rappresenta il punto di svolta della storia inglese per quanto riguarda il mondo religioso che si andò ad inserire nel vasto periodo storico del protestantesimo.