Con circa 90 specie residenti, l’Italia è tra i paesi con la maggiore diversità di libellule e damigelle in Europa. Ciononostante, alcuni aspetti riguardo distribuzione e diversità intraspecifica dei vari taxa non sono ancora ben compresi.
Considerando la peculiare distribuzione lungo la penisola (e isole) di molte specie, tra cui alcune presenti solo con popolazioni frammentate o relitte, è di fondamentale importanza andare a caratterizzare, in modo più completo, tratti genetici, morfologici ed ecologici che potrebbero celare aspetti tassonomici inattesi, come già verificato per altri gruppi animali con distribuzione simile. Un secondo aspetto degno di nota è la possibilità offerta dalle recenti tecnologie biomolecolari di poter attestare la presenza/assenza di specie carismatiche (o di interesse conservazionistico) andando a cercare loro tracce biologiche (Environmental DNA – eDNA) direttamente nell’acqua di fiumi, laghi o altri corpi idrici dove queste specie possono plausibilmente riprodursi.
Tuttavia, per poter funzionare al meglio, il sistema prevede la disponibilità di una banca dati genetica di riferimento dei taxa indagati. Ad oggi, per le specie di odonati italiani, tale archivio non esiste. In questo ambito nasce il progetto “DNA barcoding Italian Odonates” che ha permesso di caratterizzare geneticamente tutte le specie presenti nel nostro paese e sviluppare sistemi di detection ambientale efficaci.
Le prime analisi condotte hanno rivelato un numero inatteso di possibili novità tassonomiche, alcune addirittura endemiche italiane, e altri casi che evidenziano la necessità di un maggiore approfondimento su aspetti morfologici e biogeografici di alcuni complessi di specie.