“Il troppo stroppia”, recita un noto detto. E potremmo applicarlo anche nel caso dell’uso/abuso di certi alimenti o sostanze varie. Cibo e bevande, di qualsiasi tipo, vanno consumati con moderazione: dovrebbe essere un dictat imprescindibile. Lo scopo è evitare conseguenze spiacevoli, da una semplice indigestione a vere e proprie alterazioni dell’equilibrio psico-fisico, ovviamente nel caso in cui si abbia a che fare con ingredienti che possono influire sul sistema nervorso, su quello cardio-vascolare e sui livelli d’ansia.
Se ormai è ben noto il legame sempre più stretto tra alcol e giovanissimi, solo da poco tempo stiamo prendendo consapevolezza di quello tra questi ultimi e gli energy drink, analcolici contenenti zuccheri e sostanze eccitanti, principalmente caffeina. I consumi hanno subito un’impennata notevole in particolar modo tra gli adolescenti di età compresa tra gli 11 e i 18 anni. Anche i bambini sono coinvolti.
Già l’anno scorso l’Efsa, l’Autorità europea per la Sicurezza alimentare, aveva condotto uno studio statistico al fine di valutare nel contempo i consumi di queste bevande a livello europeo e l’influenza su bambini ed adolescenti di tre specifici ingredienti in esse presenti: taurina, caffeina e D-glucuronolattone. Il Dott.Emanuele Scafato, gastroenterologo, presidente della Società Italiana di Alcologia, aveva allertato i genitori di bambini, invitandoli a bandire totalmente gli energy drink per motivi di salute. “Quale adulto responsabile farebbe bere molti caffè a un ragazzino sotto i 10 anni?”. Quantità anche irrilevanti di caffeina potrebbero provocare alterazioni rischiose del ritmo cardiaco, soprattutto nei bambini con piccole patologie a carico del cuore (cfr. il diffuso “soffio”). Il problema sostanziale è che molti bambini considerano queste bevande alla stregua di altre bibite gassate come coca-cola ed aranciata. Gli adolescenti invece, nel caso non siano dediti all’alcol, ne consumano in dosi massicce o li considerano dei banali integratori di sali minerali come quelli assunti dagli atleti.
In tempi recenti invece alcuni ricercatori dell‘Università di Catanzaro “Magna Grecia” hanno fatto emergere che gli effetti “eccitanti” (aumento del tono dell’umore e dello stato di veglia) sono solo temporanei e non dannosi, a patto che le bevande energetiche vengano ingerite in piccole dosi. Contrariamente, il soggetto potrebbe incorrere in nervosismo, insonnia, nausea e, nei casi più gravi, in disturbi cardiovascolari. Inoltre, l’elevato contenuto di zucchero di questi “energizzanti” potrebbe facilitare nel tempo l’insorgere di fenomeni di sovrappeso/obesità nonchè effetti cariogeni ed erosivi a livello dentale.
Infine, il mix tra alcol ed energy drink è da evitare nella maniera più categorica perché genera un repentino assorbimento dell’alcol a livello del piccolo intestino e dello svuotamento gastrico: aumenta così l’alcolemia. In questi casi si può avere il mascheramento degli effetti depressivi dell’alcol che porta il consumatore a sottovalutare il proprio stato di ebbrezza e a esporsi maggiormente a eventi violenti, traumatici o incidenti alla guida. I giovani dovrebbero sapere, come fatto notare da Assobibe (Associazione italiana tra gli industriali delle bevande analcoliche), che gli energy drink non mirano assolutamente a neutralizzare gli effetti dell’alcol.
Per contro, c’è da dire che bisogna bandire ogni allarmismo irrazionale. La caffeina è uno degli ingredienti più accuratamente studiati, ed è considerata sicura dalle autorità alimentari di tutto il mondo. Su ogni etichetta è riportata la concentrazione massima degli energy drink che in quelli commercializzati in Italia è pari a 320 mg/l. Sempre presente anche l’indicazione ‘tenore elevato di caffeina’, per guidare l’utente all’importanza di scelte consapevoli.
Per ogni chiarimento, è possibile visitare il sito www.infoenergydrink.it che fornisce risposte complete, semplici e di facile consultazione.