Nel settore delle utenze elettriche fa capolino una novità che ha effettivamente del rivoluzionario, pur nella sua applicazione molto graduale. Per i clienti domestici cambia infatti il criterio di tariffazione, con passaggio da quello attuale dove il prezzo unitario per kWh sale al crescere di scaglioni di consumo- ad una tariffazione fissa uguale per tutti a prescindere dal livello di consumo.
Il passaggio avverrà in due anni a partire dal 1 Gennaio 2016 e rappresenta il superamento di un sistema tariffario decisamente obsoleto figlio della crisi energetica degli anni ’70 quando non vi era ancora un criterio di addebito articolato né tanto meno regolato da organismi indipendenti. Ad oggi, per stesso giudizio dell’Autorità garante, si tratta di un sistema inadeguato che crea squilibrio tra categorie di utenti per effetto di una sorta di “sussidio incrociato” (in pratica chi consuma di più paga anche qualcosa per chi consuma meno).
L’effetto del passaggio non si vedrà subito. Dal 1 Gennaio 2016 infatti è previsto che rimanga la stessa struttura progressiva del 2015 con un primo “smorzamento” della progressività unicamente sulla tariffa per i servizi di rete (trasporto, distribuzione e misura) tramite l’aumento delle quote fisse su quelle variabili, in modo da ridurre di almeno il 25% l’entità del sussidio incrociato tra gli utenti.
Dal 1 Gennaio 2017 diventeranno non progressive (quindi fisse) sia la tariffa per i servizi di rete (con sigla “TD”) sia la tariffa applicata ai servizi di vendita per i clienti in maggior tutela (energia fruita); per i corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema inizierà lo “smorzamento” della progressività, con riduzione a due scaglioni di consumo annuo.
Dal 1 Gennaio 2018 la riforma sarà a regime, con applicazione della struttura tariffaria TD a tutte le componenti tariffarie. Le voci di costo diventeranno fisse ed uguali per tutti e per ogni livello di consumo, espresse in €/anno e €/kW/anno per i servizi di rete (misura, commercializzazione, distribuzione) e in c€/kWh per i servizi di vendita (energia fruita).
Ciò determinerà un risparmio non indifferente per le famiglie numerose e in generale per chi consuma di più e una penalizzazione, difficilmente quantificabile al momento, per i piccoli consumatori (single, coppie, etc.).
E’ anche stata decisa la proroga a fine 2016 della sperimentazione tariffaria per i clienti domestici che utilizzano pompe di calore come sistema principale di riscaldamento dell’abitazione di residenza (tariffa D1), ovvero impianti che utilizzano fonti di energia rinnovabili come l’aerotermica, la geotermica e l’idrotermica (impianti di condizionamento caldo/freddo, scaldaacqua, impianti a energia geotermica, etc.). Maggiori informazioni su questa opzione si trovano sul sito dell’Autorità garante con utili domande frequenti:http://www.autorita.energia.it/it/pompedicalore.html