Il Ministero dello Sviluppo economico avvia la consultazione sulla bozza di decreto interministeriale per l’utilizzo del biometano e dei biocarburanti. Il nuovo decreto aggiornerà le vigenti disposizioni del Dm 5 dicembre 2013, ma soltanto per ciò che riguarda l’utilizzo del biometano nel settore dei trasporti. Invece per una revisione degli incentivi relativi agli altri possibili utilizzi del biometano (immissione nella rete gas, produzione di elettricità, cogenerazione) si dovrà ancora fare riferimento al Dm 5 dicembre 2013 e poi attendere “un successivo decreto di aggiornamento da emanare a valle del raggiungimento del target delle fonti rinnovabili nei trasporti”.
Al momento, infatti, la priorità del Mise è quella di spingere sul carburante biometano per raggiungere l’obiettivo Ue al 2020 del 10% di fonti rinnovabili nei consumi energetici nel settore dei trasporti. Tale decreto, che ha avuto una prima condivisione tra tutti i soggetti coinvolti nei lavori del “Comitato tecnico consultivo biocarburanti, vuole essere uno stimolo per un nuovo sviluppo dell’uso del biogas, questa volta non per la produzione di elettricità ma per il suo impiego, come biometano, nel settore dei trasporti.
Sarà quindi possibile presentare le osservazioni tenendo conto, nell’elaborazione dei commenti e delle proposte, di una serie di vincoli e principi che stanno alla base del testo oggetto della consultazione.
Innanzitutto favorire ed incentivare lo sviluppo dei biocarburanti avanzati di cui l’Italia è stato il maggior sostenitore nell’ambito dei lavori preparatori della Direttiva stessa. Si deve poi dare priorità al biometano usato nei trasporti, per contribuire al raggiungimento del target al 2020 del 10% di fonti rinnovabili nel settore dei trasporti. Primo obiettivo intermedio è arrivare ad un consumo di circa 1,1 Miliardi di metri cubi. Poi, in seguito, con aggiornamenti successivi del Dm, ampliarne gli usi oltre ai trasporti, con consumi previsti fino a 6-8 Mld di mc (secondo stime di disponibilità nazionali elaborate da varie fonti).
Occorre poi favorire lo sviluppo di una economia circolare del mondo agricolo: dalla produzione agricola e dagli allevamenti si generano scarti e sottoprodotti (ad esempio, liquami, letami, etc.) da cui si può ricavare biometano, il quale, trasformato in forma liquida come “biometano liquido” (BML), può essere usato come combustibile nei trattori agricoli, usati a loro volta per la produzione agricola e per gli allevamenti. Ma si punta anche a favorire lo sviluppo del ciclo virtuoso dei rifiuti ed, in particolare, della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU), che porta ad una valorizzazione economica degli stessi che riduce il costo complessivo dello smaltimento dei rifiuti.
Non deve esserci poi nessun incremento, per le imprese e per i cittadini, delle bollette del gas e dell’energia elettrica, ma anzi produrne una qualche diminuzione, mentre è necessaria la compatibilità delle misure da introdurre con la disciplina UE sugli aiuti di stato per le rinnovabili, ai sensi della Comunicazione della Commissione UE “Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020” (2014/C 200/01) e quindi, in particolare evitando qualsiasi sovra compensazione degli incentivi da erogare.