I ricordi sono quelle strane cose che quando pensiamo siano svaniti per sempre, scopriamo che in realtà erano semplicemente nascosti in un angolo remoto della nostra mente. Basta un nulla per farli riaffiorare: una canzone, un profumo, un sapore e via con la girandola di emozioni. Spesso tutto questo accade in modo alquanto casuale: si viaggia in auto e la radio trasmette all’improvviso una canzone della nostra adolescenza, si va a cena da amici che ti offrono lo sformato come lo faceva la nonna. Come sarebbe se si avesse l’opportunità di vivere un’esperienza emozionale in modo non casuale? Se si andasse al ristorante e il sommelier ci suggerisse un abbinamento dettato non solo dalle classiche regole ma anche da aspetti emozionali? In due parole: se scegliessimo il vino in base alle emozioni che ci trasmette?
Vino ed emozioni: un binomio tutto da scoprire
E’ questo l’interrogativo che ha stuzzicato Enrico Mazza e Gennaro Buono, Sommelier e Chevalier de Champagne il primo, Sommelier tra i 30 migliori al mondo il secondo, che, dopo un percorso di crescita personale seguito parzialmente insieme, hanno deciso di fondare “Sommelier Coach“. Sommelier Coach è un percorso formativo per gli addetti ai lavori del mondo del vino che coniuga conoscenze enologiche alla crescita personale. Un modo nuovo di approcciare al vino che consente al sommelier di entrare in empatia con il cliente e offrire la migliore esperienza possibile. Esperienza non solo sensoriale ma anche emozionale. Il punto di partenza di questo affascinate viaggio sono la PNL e le soft kill. A supporto di questa nuova visione lontana dei semplici tecnicismi che sembrano esaurire il panorama delle competenze in materia, gli esperti di Sommelier Coach hanno ideato una nuova scheda tecnica per il vino: la scheda di degustazione emozionale. Ne abbiamo parlato insieme a Michele Mazza, cofondatore, come dicevamo, di Sommelier Coach