Le emissioni di CO2 nel mondo sono in aumento. Secondo i dati dell’International Energy Agency +5% tra il 2009 e il 2010
Gli Stati mondiali non hanno ancora trovato un accordo sulle misure per ridurre le emissioni di CO2 e degli altri gas serra a livello globale. Nel frattempo l’Europa sta già facendo la sua parte, diminuendo le emissioni, anche grazie alle politiche per l’efficienza energetica. Per l’Italia invece lo scenario è più complicato, perché se è vero che negli ultimi anni le emissioni sono diminuite, per un misto di crisi economica, rinnovabili e politiche per l’efficienza energetica. E’ altrettanto vero che questo non può essere sufficiente e sarebbero dunque necessarie politiche più incisive per la trasformazione sostenibile dell’energia in Italia.
Il clima sta cambiando. E’ evidente sia così, nulla è statico, tutto è in trasformazione. Ciò che fa la differenza però è l’intervento dell’uomo su tali cambiamenti. A Bruxelles tra pochi giorni entrerà nel vivo la trattativa tra gli Stati Membri per stabilire le regole di calcolo della carbon footprint dei carburanti. L’obiettivo è rendere trasparente il quantitativo di CO2 associato al greggio e agli altri carburanti di fonte fossile. La trattativa però sembra difficile, a causa dell’azione di lobby sostenute dall’industria del petrolio, in particolar modo quella canadese che possiede i giacimenti più consistenti di sabbie bituminose, e che non vuole risultare svantaggiata sul mercato europeo. Quella delle sabbie bituminose è una posta altissima: in gioco c’è l’importazione in Europa del greggio derivato dalle sabbie bituminose canadesi, un deposito di petrolio “non convenzionale†composto di argilla, sabbia, acqua e bitume, la cui estrazione causa il 23% di emissioni di CO2 in più rispetto al greggio tradizionale.
In Italia c’è la brutta abitudine di pensare all’ambiente solo come un costo, invece è un’opportunità per migliorare la vita, e anche un’occasione economica. Ma per ridurre le emissioni di CO2 servirebbe una politica energetica di lungo periodo: produzione energia rinnovabili; abitazioni più efficienti; smart cities e altro ancora. Una vita senza petrolio è possibile e necessaria, la transizione è in corso. Ma arriverà prima la diminuzione della produzione di petrolio con aumenti insostenibili dei prezzi, oppure riusciremo a diminuire i consumi in modo da non provocare sconvolgimenti al nostro sistema economico?
Tra un mese, il prossimo 5 maggio, sarà festeggiato il giorno del Climate Impacts Day con eventi in tutto il mondo. In Italia, a Roma e a Milano, ci sarà un flashmob con tanti palloncini azzurri, rigorosamente biodegradabili al 100%, per dimostrare l’impegno per il clima.
Marco Calafiore