Le emissioni CO2 sono il centro della transizione energetica. Secondo gli obiettivi fissati da Agenda 2030 e 2050, fra circa otto anni dovremo dimezzare le emissioni e fra poco meno di trent’anni dovremo azzerarle. Per tenere fede all’impegno, le strade da seguire sono essenzialmente due: ridurre o compensare. Le aziende, maggiori responsabili delle emissioni di anidride carbonica, hanno l’obbligo di rivedere i loro processi produttivi in chiave sostenibile per ridurre tali emissioni. Dove questo non è possibile, come si risolve? Con la compensazione. L’azienda, cioè, si fa carico di piantare nuovi alberi in modo che l’ambiente sia dotato di più polmoni per l’assorbimento di CO2 e l’emissione di ossigeno.
Qualche anno fa, la Coldiretti denunciò che in Toscana c’erano 4 milioni di olivi abbandonati. Un danno ambientale ed economico enorme se si considera che le piante abbandonate privavano la zona di un fatturato di circa 30 milioni per la produzione di olio di oliva.
Emissioni CO2: la startup “Ager Oliva”
Un giovane pistoiese, prossimo alla laurea in economia, ha deciso di raccogliere l’appello. Nel 2021, dopo essersi laureato, ha fondato una startup che si occupa del recupero degli olivi abbandonati della Regione. Non finisce qui. Con il suo progetto crea un circolo virtuoso che coniuga economia, sostenibilità ambientale e lavoro. Le sue squadre di tecnici si occupano del recupero degli alberi, della loro manutenzione. Le aziende che decidono di aderire all’iniziativa adottano un oliveto traendone due tipi di vantaggi: insieme al certificato di adozione ricevono l’attestato di compensazione delle emissioni di CO2. Si consideri che ogni ettaro recuperato è in grado di assorbire circa 15 tonnellate di anidride carbonica. In più le aziende aderenti ricevono una parte dell’olio prodotto dagli oliveti adottati. Olio che possono utilizzare anche per alimentare le loro politiche di green marketing. A oggi, Ager Oliva gestisce un’area di 12 ettari in grado di assorbire circa 270.000 kg di CO2 all’anno, pari a 27 auto. Come nasce questa straordinaria avventura lo sentiamo dalle parole del fondatore di Ager Oliva, Tommaso Dami.
In copertina foto di Ulrike Leone da Pixabay