Originario delle Americhe, appartenente alle piante della famiglia delle Solanaceae e utilizzato come alimento fin da tempi antichissimi. Il peperoncino è molto apprezzato in cucina, esalta i sapori rendendoli più piccanti e speziati.
De gustibus non est disputandum, come giusto che sia, ma non aggrada tutti i palati, poiché qualcuno potrebbe non preferirne il gusto; ma non siamo qui a parlare di attività culinarie, piuttosto delle note e potenziali caratteristiche del peperoncino.
Presso l’Università di Maastricht, in Olanda sono stati effettuati degli studi riguardo la consistenza di questa pianta così antica. Si è dato particolare rilievo alla capsaicina, la sostanza che denota il gusto piccante, quest’ultima sembra essere una vera e propria panacea per “quasi” tutti i mali.
In primis possiamo dire addio a quei lunghi e massacranti mal di testa che rovinano intere giornate, infatti ha influssi benevoli sul sistema nervoso, poiché l’essenza della pianta riesce a deviare le terminazioni nervose della lingua e della bocca che mandano falsi segnali di dolore al cervello, stimolando la produzione di endorfine.
Per di più la capsaicina ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie, rende le pietanze più digeribili, stimolando i succhi gastrici, e arresta la fermentazione intestinale.
Inoltre è sempre più consigliato nelle diete dimagranti, poiché stimola il corpo a bruciare più velocemente le calorie, non a caso basta un solo pasto pepato per accelerare il metabolismo del 25%.