I satelliti dedicati all’osservazione terrestre forniscono un aiuto prezioso per il monitoraggio dei cambiamenti climatici e per la gestione di numerose emergenze tra cui quella cruciale per molti paesi in via di sviluppo: il rapido esaurimento di quasiun terzo delle falde acquifere sulla Terra.
Grazie alle informazioni collezionate dai satelliti gemelli GRACE (Gravity Recovery and Climate Experiment) ,una missione congiunta NASA-DLR, è stato possibile registrare le lievi variazioni del campo gravitazionale terrestre da cui è possibile individuare il movimento e le dimensioni delle masse d’acqua sulla Terra.
Con i dati a disposizione gli scienziati sono riusciti ad avere un quadro più preciso di come i cambiamenti climatici siano influenzati dalle correnti oceaniche e di come le variazioni di questi ultimi, permettono di monitorare le derive tettoniche dei continenti.
Gli strumenti a bordo consentono l’individuazione dell’acqua anche se situata a profondità elevate grazie alla scarsa attrazione gravitazionale di quest’ultima rispetto a quella esercitata da terreno e rocce. Il risultato ottenuto dalla coppia, è il primoinventario globale delle risorse idriche del pianeta.
L’acqua nascosta nelle profondità del sottosuolo rappresenta circa il 40% e individuarla è di vitale importanza per la sopravvivenza delle popolazioni che vivono in aree dove le risorse idriche non sono sufficienti a coprire il fabbisogno. Già nel 2015 i dati del satellite radar Sentinel 1 dell’ESA sono stati d’aiuto per la mappatura delle inondazioni provocate dal fiume Zambesi in Malawi mentre negli Stai Uniti, un team della Stanford University, si è servito di un satellite radar della Nasa per scovare le riserve di acqua sotterranea nello stato della California.
In futuro l’osservazione della terra e le tecnologie sviluppate per l’uso dei suoi dati, avranno sempre più un ruolo chiave nel contenimento dei danni generati dalle inondazioni e per fornire rapidi strumenti di risposta a questo tipo di emergenze.