«Vendo tutto. Mi tengo solo i capitali per creare una città su Marte». Con queste parole Elon Musk in un’intervista a Mathias Döpfner vende tutto. Obiettivo? creare una città su Marte. Le sue parole hanno subito fatto il giro del web (non solo in Italia) e lo rende protagonista dell’ennesimo “occhio del ciclone” mediatico.
Elon Musk vende tutto, lo spazio e i suoi obiettivi
L’imprenditore visionario di Tesla e SpaceX, con la sua compagnia aerospaziale, è già riuscito nella missione storica di riportare gli Stati Uniti nello spazio, trasportando gli astronauti della Nasa a bordo di un veicolo costruito da un’azienda privata. Ma l’obiettivo più ambizioso di Musk è da sempre la conquista di Marte. Così, mentre il rivale Jeff Bezos punta alla Luna, lui sogna di colonizzare il pianeta rosso. E per realizzare il suo sogno è pronto a rinunciare a case e proprietà.
«Penso sia importante che l’umanità evolva in una civiltà spaziale, in una specie multi-planetaria. Abbiamo bisogno di enormi risorse per costruire una città su Marte. Voglio essere in grado di contribuire il più possibile e vorrei fosse chiaro che faccio sul serio» ha spiegato Musk a Repubblica. «Ho venduto la mia residenza principale a Los Angeles due mesi fa. Ora appartiene a un cinese. E adesso stiamo vendendo altre case. Non avrò quasi nessuna proprietà di grande valore oltre alle azioni delle società. Ho bisogno di una casa solo quando ci sono i miei figli. In questo caso ne affitto una». Su Tesla e SpaceX ha aggiunto: «Se falliscono, anch’io personalmente fallisco».
I piani di Musk
Nell’intervista Musk ha spiegato i suoi piani spaziali. «Si tratta di vivere in tutto il sistema solare e di raggiungere altri sistemi di stelle. In confronto alla prospettiva di restare sempre sulla Terra finché non verrà annientata, è un futuro esaltante. A un certo punto il sole aumenterà di dimensioni e gli oceani evaporeranno. È meglio fare qualcosa adesso». Il fondatore di SpaceX è convinto che il primo uomo su Marte arriverà tra sei anni, «forse già tra quattro». E avverte però che il pianeta rosso «non sarà un luogo di villeggiatura di lusso».