Il 19 novembre del 2015 Maurizio Igor Meta salpa dal porto di Napoli con una nave cargo per ripercorrere i passi del bisnonno Domenico, che, nel novembre del 1890, decise di partire per gli Stati Uniti in cerca di fortuna e lavoro, contribuendo a costruire, pala e piccone, le ferrovie della Pennsylvania Railroad (l’antica società ferroviaria statunitense).
Arrivato a New York, l’autore ha vissuto per tre mesi le medesime strade, dove il bisnonno visse, attraversando gli stessi luoghi, tra cui Ellis Island, la Battery e il Lower East Side, fino a camminare lungo le rotaie, alcune abbandonate, delle ferrovie.
Ascoltando racconti di anziani parenti, storie di famiglia, di generazioni, di emigranti, di fame e di guerra, ma anche gesta d’amore che hanno consegnato all’artista la terra tramandata di figlio in figlio, Meta si fa custode di frammenti e racconti di vita, affinché non si perdano nell’oblio della memoria, come rischiano di perdersi le vite degli emigranti di allora e di oggi, dimenticate fra tante, perse tra i milioni di sbarchi descritti ancora dalla cronaca quotidiana.
Meta parte dalle sensazioni avute nel ripercorrere il suo cammino, e, combinandole con le ricerche storiche sulla vita degli immigrati italiani, ha costruito una drammaturgia che evoca il momento della partenza, il viaggio in nave, l’arrivo a Ellis Island, la fatica sulle rotaie, fino al ritorno alle origini, in un viaggio epico e poetico che usa, in particolare, gli antichi e semplici strumenti della voce e del corpo, coniugando la dinamica del movimento con la musicalità della parola.
Da quest’esperienza di vita è nato, così, il progetto multidisciplinare che comprende il viaggio in nave cargo, il solo teatrale Ellis Island, che ha debuttato nel 2017 al Teatro Nuovo per l’Osservatorio del Napoli Teatro Festival Italia, un documentario, un libro e una mostra.