(Adnkronos) – Non ci sono precedenti, nella pur travagliata storia delle elezioni americane. Il fattore tempo sta comprimendo la storia, rendendola un concitato susseguirsi di eventi che vengono metabolizzati con fatica. Dal duello stanco tra Biden e Trump, due uomini anziani e ‘consumati’ dalle rispettive storie, alla nuova corsa che vede Trump, sempre lui viene perfino da dire a questo punto, dover fronteggiare il ritorno di una candidata Dem, se sarà Kamala Harris, o di un candidato Dem, se dovesse essere un altro nome, che deve raccogliere un’eredità pesante e correre contro il tempo per ribaltare un pronostico che la vede, o lo vede, perdente.
È passato meno di un mese dal confronto tra Donald Trump e Joe Biden, era il 27 giugno, quando si è consumato il passaggio che ha reso evidente al mondo che la corsa per la Casa Bianca non sarebbe proseguita con gli stessi protagonisti. Sedici giorni dopo, il 13 luglio, l’attentato a Trump che ha gelato gli Stati Uniti, ripiombati nell’ombra dei grandi passaggi bui che hanno messo in ginocchio in passato la democrazia americana. Otto giorni più tardi, il 21 luglio, è arrivato il passo indietro ufficiale del presidente Joe Biden, che cambia ancora giocatori e regole della partita.
Ora potrebbe essere Kamala Harris, la sua vicepresidente, a correre per i Democratici. Per arrivare a martedì 5 novembre, la data delle elezioni americane, servono ormai qualche ora in più di 105 giorni. Potranno confermare i sondaggi che danno Trump ancora in consistente vantaggio o ribaltare tutto, tenendo la Casa Bianca nel campo Democratico.
Le domande che nascono, guardando solo al fattore tempo, sono diverse. Se ne possono isolare tre. Si può fare una campagna elettorale convincente in soli 105 giorni? E’ la domanda principale per il campo democratico, che aspira a ritrovare compattezza ed entusiasmo nella sfida impossibile dell’erede di Biden. Come vanno gestiti i prossimi 105 giorni nei panni dei favoriti? E’ invece la domanda che aleggia nell’altro campo, quello repubblicano, nel quale l’ipotesi più probabile di doversi giocare la Casa Bianca con Kamala Harris è considerata un passo avanti verso la vittoria. In quale direzione i prossimi 105 giorni cambieranno la storia degli Stati Uniti? La terza domanda, quella fondamentale, è quella a cui potranno rispondere solo gli elettori americani. (Di Fabio Insenga)
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