L’estrema destra del Rassemblement National di Marine Le Pen, sotto la guida del giovane Jordan Bardella, ha ottenuto una vittoria al primo turno delle elezioni legislative in Francia e potrebbe arrivare al potere per la prima volta nella Quinta Repubblica. A tarda notte, il ministero dell’Interno ha pubblicato i risultati ufficiali: con il 33,1% dei voti, il Rassemblement National (RN) e i suoi alleati superano la coalizione di sinistra del Nouveau Front Populaire (NFP), che ha ottenuto il 28% dei voti. In terza posizione si trova il blocco del presidente Emmanuel Macron, con il 20%. I Repubblicani (destra), che non hanno stretto alleanze con il RN, hanno ottenuto il 10%. Dopo il primo turno, il RN è certo di 37 seggi, l’NFP di 32, e il campo presidenziale di 2.
Perché sono state indette le elezioni in Francia?
Macron ha scelto di tornare alle urne tre settimane dopo le elezioni europee, che hanno segnato l’avanzata delle destre, sciogliendo anticipatamente l’Assemblea nazionale a soli due anni dalla sua elezione. L’importanza della posta in gioco ha portato a un significativo aumento dell’affluenza, raggiungendo il 66,7%. Nel campo progressista si assiste ora a un gioco di rinunce per favorire i candidati più capaci di sconfiggere l’estrema destra, con le sinistre e i macroniani alla ricerca di un’intesa per una possibile maggioranza di larghe intese.
I commenti di Le Pen e Bardella
Per essere eletti al primo turno delle legislative francesi, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti validi. Accedono al secondo turno tutti i candidati che hanno ottenuto almeno il 12,5% dei voti degli iscritti alle liste del collegio, con possibilità di ballottaggi triangolari. Il secondo turno si terrà domenica prossima, luglio, ma la riconfigurazione finale dell’Assemblea dipenderà dalle dinamiche della settimana, tra ritiri e indicazioni di voto in ogni circoscrizione.
“Intendo essere un primo ministro di coabitazione, rispettoso della Costituzione e della carica del Presidente della Repubblica, ma senza compromessi sulle politiche che attueremo al servizio della Francia“, annuncia Bardella dopo il voto. In caso di maggioranza assoluta per i lepenisti al termine del secondo turno, il leader dell’estrema destra sarà “il primo ministro di tutti i francesi”. Le Pen, più netta, ha parlato di “blocco macronista praticamente spazzato via” dopo il primo turno, avendo già ottenuto la sua rielezione al primo turno.
L’appello di Macron
“Di fronte al Rassemblement National, è giunto il momento di una manifestazione ampia, chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno“, ha commentato Macron dopo la chiusura delle urne. Il presidente ha espresso soddisfazione per la “grande affluenza”, segno dell’importanza di questo voto per tutti i cittadini e della volontà di chiarire la situazione politica attuale, confusa dopo le elezioni europee. Alcuni candidati del suo partito, come la ministra degli Esteri Marie Guevenoux e la sottosegretaria Sabrina Agresti-Roubach, hanno già annunciato il loro ritiro dal secondo turno, invocando un voto contro il RN.
Gabriel Attal ha sospeso l’attuazione della controversa riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione, prevista per il 1 luglio. Il primo ministro ha deciso di sospendere la riforma, compresa la pubblicazione del decreto, per consentire aggiustamenti e discussioni tra le forze repubblicane. Per evitare un vuoto giuridico, verrà pubblicato un “decreto congiunto” che prorogherà le attuali norme sull’assicurazione contro la disoccupazione.
La reazione dei sindacati
I sindacati invitano a contrastare l’estrema destra. Marylise Leon, leader della CFDT, ha messo in guardia da qualsiasi “calcolo politico”, mentre Sophie Binet, leader della CGT, ha fatto appello alla “responsabilità” di tutti i francesi.
Il Nuovo Fronte Popolare ha ottenuto un risultato importante, ma per contendere la vittoria al RN deve lavorare sulle diverse visioni all’interno della coalizione di sinistra che include la France Insoumise di Jean-Luc Melenchon, il Partito Socialista, i Verdi, i Comunisti e altre forze minori.
Il segretario socialista Olivier Faure avverte: “Sento molti leader del campo macroniano parlare senza dare chiare istruzioni di voto. Le loro parole sono troppo confuse. Spetta a loro lanciare un chiaro appello alla mobilitazione e alla Repubblica“. Si apre una settimana decisiva, con il leader dell’Eliseo chiamato a giocare le sue ultime carte per mantenere una posizione stabile.
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