Le elezioni amministrative in Turchia hanno dato un duro colpo al regime di Recep Tayyip Erdogan. Le maggiori città del Paese sono andate nuovamente all’opposizione. Il presidente turco ha ammesso la sconfitta e i commentatori si chiedono come proseguirà ora il suo percorso politico.
Elezioni amministrative in Turchia: i risultati
Domenica 31 marzo si sono svolte le elezioni amministrative in più di 4.000 città turche. 58 milioni di cittadini turchi sono stati chiamati a eleggere sindaci, consigli comunali e provinciali e altre cariche minori. I media locali riferiscono che l’affluenza sia stata intorno al 78%. Le città sulle quali erano maggiormente puntati gli occhi di Erdogan e degli osservatori erano tre: la capitale Ankara, la città sull’Egeo Smirne e Istanbul città natale di Erdogan. Tre città già in mano all’opposizione e che Erdogan mirava a riconquistare. Non è stato così.
Ad Ankara, Mansur Yavas, il candidato del CHP (Partito Popolare Repubblicano) ha ottenuto il 60,3% dei voti lasciando al suo avversario, Turgut Altinok, dell’AK solo il 31,7% delle preferenze.
A Istambul Ekrem Imamoglu, rappresentante del CHP, ha ottenuto il 51% dei voti contro il 39,6% andato a Murat Kurum dell’AKP.
Situazione leggermente diversa in Anatolia centrale. In quella che è da sempre considerata la roccaforte di Erdogan, il suo partito ha tenuto abbastanza bene pur avendo perso alcune provincie. Qui però, l’AKP non è stato battuto dal CHP, partito ritenuto di sinistra anche se con forti connotazioni nazionaliste, ma dall’MHP, partito di estrema destra nazionalista.
Come interpretare i risultati elettorali
Le elezioni amministrative, in Turchia, hanno sempre un grande significato per la politica nazionale. L’obiettivo del presidente in carica Erdogan era riconquistare le città andate perse con la tornata elettorale del 2019 ed evidentemente non è stato centrato. Il suo partito AKP ha perso le città più importanti tra le quali la capitale Ankara. Se vogliamo, però, la sconfitta a Istanbul è ancora più cocente. Oltre a essere la città natale di Erdogan è anche il punto dalla quale la sua carriera politica ha preso l’avvio. Da non sottovalutare il dettaglio che Imamoglu, riconfermato alla guida della città, rappresenta il suo maggiore oppositore.
Cosa accadrà ora
Le elezioni amministrative sono un dato molto importante per il Paese ed è chiaro che ora si guarda alle prossime presidenziali che si terranno 2028. Molti commentatori vedono in Imamoglu l’oppositore giusto per porre fine all’era di Erdogan. Questi, dal canto suo, è alla fine del suo percorso politico poiché al suo ultimo mandato da presidente. In alcune dichiarazioni rilasciate prima delle elezioni Erdogan stesso ha annunciato il suo ritiro. Ciò nonostante non sono pochi i commentatori che vedono in queste parole una sorta di captatio benevolentiae e gli attribuiscono l’intenzione di apportare delle modifiche alla costituzione per continuare a governare.
In copertina foto di Samuele Schirò da Pixabay