Elezione papa Francesco: dieci anni fa iniziava il pontificato di Jorge Mario Bergoglio. Dopo le inaspettate dimissioni di Benedetto XVI, erano tanti gli interrogativi riguardo le sorti e la direzione del pontificato che stava per iniziare. Bergoglio, dal canto suo, seppe dare segnali di novità fin da subito con la scelta del nome. In dieci anni papa Francesco è diventato non solo uno dei papi più amati ma anche uno dei capi di Stato più autorevoli.
Elezione papa Francesco: cosa accadde 10 anni fa
Un mese dopo l’annuncio delle dimissioni di papa Benedetto XVI, nel pomeriggio del 12 marzo nella Cappella Sistina si riunì il Conclave per l’elezione del nuovo Papa. Bergoglio fu eletto nel pomeriggio seguente al quinto scrutinio. Il nuovo pontefice apparve subito come il papa dei primati. E’, infatti, il primo gesuita a essere salito sul soglio di Pietro, il primo papa nativo del continente americano, il primo ad aver preso il nome del santo di Assisi.
Chiamarsi Francesco ha chiarito subito quella che sarebbe stata la linea del suo pontificato. Una linea fatta di povertà, semplicità, senza orpelli, attenzione ai poveri e agli ultimi della terra.
I viaggi ai confini del mondo
Può sembrare il titolo di un film d’avventura, ma gli angoli più sperduti e martoriati della terra e i popoli più sofferenti, quelli ridotti a minoranze, hanno indicato le destinazioni dei suoi 40 viaggi (finora). Il primo viaggio fu a Lampedusa, tristemente nota per gli sbarchi di naufraghi. Ricordiamo poi i viaggi in Birmania e Bangladesh a far visita al popolo dei Rohingya, in Congo, in Canada dove ha incontrato i nativi americani, in Sud Sudan.
Francesco è anche il papa del dialogo interreligioso. Nel 2016, a Cuba, incontra il patriarca ortodosso Kirill, nel 2021 si reca in Iraq dove incontra Alì al-Sistani. E’ il primo papa a incontrare un ayatollah nonché il primo capo di Stato occidentale ricevuto da al-Sistani.
Una chiesa “al passo coi tempi”
In questi primi dieci anni di pontificato, papa Francesco ha lavorato tanto per cambiare il volto della Chiesa e, di conseguenza, la sua immagine nel mondo. Un’opera che lo ha reso uno dei capi di Stato più autorevoli a livello internazionale. Ha affrontato temi scomodi come quello dell’omosessualità in diversi momenti. Ha riconosciuto alle persone gay il diritto a una famiglia, ha quindi visto la necessità di una legge sulle unioni civili; ha apertamente dichiarato che l’omosessualità non è un peccato e che ogni legge che vada contro gli omosessuali siano discriminanti.
Papa Francesco si è adoperato per combattere la piaga della pedofilia all’interno della Chiesa. Con la riforma della Curia ha aperto le porte ai laici che possono assumere incarichi finora appannaggio dei religiosi.
Sono talmente tante ancore le cose fatte da papa Francesco in questi dieci anni eppure l’immagine che difficilmente dimenticheremo è quella che lo ritrae il 27 marzo 2020, un venerdì di Quaresima, solo in una piazza San Pietro insolitamente vuota. Un papa che impartisce la benedizione Urbi et Orbi accanto al crocifisso miracoloso durante la pandemia.
In copertina foto di Günther Simmermacher da Pixabay