Dopo aver debuttato nel 2010, vincendo il NapoliFringeFestival, ritorna sulle scene lo spettacoloElettra, biografia di una persona comune di Nicola Russo, ospite del Teatro Elicantropo di Napoli da giovedì 27 aprile 2017 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 30). A dar vita alla pièce saranno Sara Borsarelli e Nicola Russo, anche curatori dell’elaborazione drammaturgica, con la partecipazione straordinaria di Elettra Romani.
Presentato da Monstera, la riproposizione dell’allestimento, prima a Roma e poi a Napoli, ha una ragione particolare nella storia di Elettra Romani: compirà novant’anni anni nel 2017, e riprendere lo spettacolo che parla della sua vita è sembrato il modo migliore per rendere omaggio a una protagonista di quel teatro, l’avanspettacolo, fatto di enormi sacrifici e spesso di pochi riconoscimenti.
“Elettra Romani – spiega Nicola Russo – è stata ballerina e poi attrice di avanspettacolo dagli anni 40 in poi. Abbiamo parlato con lei e registrato la sua voce. Abbiamo ascoltato la sua storia, uno spaccato dell’Italia dagli anni Venti dal punto di vista di una lavoratrice dell’avanspettacolo che l’Italia l’ha girata in lungo e in largo. La sua voce ci ha parlato del teatro di avanspettacolo, dai suoi momenti di gloria al suo lento disfarsi”.
Lo spettacolo è una riflessione sul senso del racconto di una vita. La storia di Elettra è narrata in prima persona dai due attori in scena, assumendo di volta in volta aspetti contrastanti, e a volte, opposti della sua personalità, in un monologo a due voci per giocare sul doppio, sulla spudoratezza di dire le parole di una donna di novant’anni come se fossero le proprie.
Alle loro spalle un video silenzioso con il volto di Elettra oggi, che guarda un film di cui s’indovina lo scorrere delle scene attraverso i riflessi di luce sul suo viso. Il racconto procede a volte come se fosse al presente, e, a volte, come se gli attori ricordassero i ricordi di qualcun altro.
Alle parole del racconto di Elettra si aggiunge materiale di repertorio con brani d’avanspettacolo ricavato dai suoi ricordi. Un materiale inedito e preziosissimo, perché è ricavato dalla memoria di una delle protagoniste di quell’epoca.
Siparietti, canzoni, sketch, reinterpretati dai due attori, diventano la punteggiatura dello spettacolo, un’antologia di brani in relazione con la vita avventurosa e tragica della protagonista della storia.
Attraverso queste forme diverse ma complementari di raccontare un’unica storia, s’indaga la biografia di una persona che non è diventata famosa: una persona comune, ma speciale.